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Road to Desperation

Pierfrancesco Favino è il protagonista di "L'uomo che ama", coraggioso attore che dopo anni porta in scena un uomo addolorato per aver perso l'amore.

Road to Desperation Favino

24.10.2008 - Autore: Pierpaolo Festa
Vola sempre più in alto la carriera di Pierfrancesco Favino tra cinema italiano e internazionale. Recentemente lo abbiamo visto in “Le cronache di Narnia: Il principe Caspian” e “Miracolo a Sant’Anna”, pellicola tanto discussa, diretta da Spike Lee. L’attore è arrivato al Festival Internazionale del Film di Roma per parlare di “L’uomo che ama”, pellicola di Maria Sole Tognazzi in cui interpreta un uomo che lascia ed è lasciato. Uno di quei rari ruoli in cui vediamo un maschio che soffre davvero per aver perso la sua amata.

Questa storia non racconta lacrime e tradimenti ma ambisce ad essere più sottile – ha detto Favino -  Per questo lavoro ho deciso di evitare di farmi qualsiasi idea preconcetta del personaggio che andavo a recitare, al punto da non voler preparare nulla in anticipo. La sfida era anche nel non costruire nessuna rete di sicurezza preventiva ed ho deciso così di affidarmi totalmente a Maria Sole, sapendo benissimo che mi avrebbe protetto, guidato ed accompagnato nei posti dell’anima di quest’uomo che lei sorprendentemente conosceva già così bene”.

A proposito dei dolori amorosi del suo personaggio, l’attore ha dichiarato: “Penso che sia capitato a tutti, solo che non lo si racconta mai. È come qualcosa che è stato dimenticato dal cinema. Di solito vediamo l’uomo soffrire in maniera rabbiosa. Soffrire per amore è successo anche a me. Mi è capitato di far male, di essermi fatto male, di tradire ed essere tradito. La mia regista mi ha guidato passo passo. Avevo paura. Ma sono molto contento di aver partecipato al film”.

Favino, come mai secondo lei il cinema ha mostrato raramente questa tipologia di personaggio?
Ci sono stati tanti film in passato che vedono uomini soffrire. Sono le modalità di quest’uomo che sono più impudiche rispetto al macho che affronta le cose senza mai mostrare la sua fragilità. È difficile che un uomo racconti i patimenti d’amore alle donne. Per quello che mi riguarda io ho preso immediatamente treni per andare a confortare i miei amici e i miei amici hanno fatto la stessa cosa per me. Ci sono sicuramente stati film così, ma pensiamo anche alla letteratura: Dante e Beatrice. Quando Dante la vedeva, stava malissimo… ed è successo anche a Catullo!. Oppure c’è anche il modello Marlon Brando. Ricordate quella scena sul balcone in “Ultimo Tango a Parigi”? E’ chiaro che in quel momento, il suo personaggio è un uomo affranto dal dolore, anche se stilisticamente si mantiene duro. Quello che posso dire è che spero che l’atteggiamento nei confronti della propria intimità cambi sempre di più. In questo film ho messo a nudo qualcosa che forse molti uomini aspettavano di vedere da tanto e lo speravano.

Vi ricordiamo che "L’uomo che ama" esce oggi in tutti i cinema, distribuito da Medusa. Ritroveremo Pierfrancesco Favino sugli schermi con “Angeli e demoni”, dove reciterà al fianco di Tom Hanks. Per saperne di più sul film, in uscita a maggio 2009, cliccate qui.