Revenant, le prime recensioni: DiCaprio a caccia di Oscar in un film “brutalmente ipnotico”

“Duro, viscerale, virile, repellente e totalmente affascinante”. “Una storia di sopravvivenza che farebbe ghiacciare il sangue a Jack London”. “Intensamente disturbante e brutalmente ipnotico”. La critica USA non risparmia parole di elogio per Revenant - Redivivo, il nuovo film di Inarritu (con cui il regista punta a fare il bis agli Oscar a un anno da Birdman) che racconta la storia vera di un cacciatore di pellicce che, nell'America del 1823, è costretto a sopravvivere a un lungo e gelido inverno in mezzo al nulla, dopo essere stato ferito da un orso e lasciato per morto dai suoi compagni di viaggio.

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Una storia western di sopravvivenza e vendetta che dovrebbe piazzare per l'ennesima volta Leonardo DiCaprio sotto i riflettori degli Oscar, e forse regalargli la sua prima, sudata statuetta. L'impegno lui ce l'ha messo: “DiCaprio si getta con tale convinzione” nel ruolo ed è “così convincente nei panni della vittima di orso spinta a estremi bestiali, che lo crederete davvero disposto a darsi fuoco alla gola con la polvere da sparo per cauterizzare una ferita”, scrive Robert Abele su The Wrap.

 

Chris Nashawaty su Entertainment Weekly si concentra invece sull'aspetto visivo e sul grande lavoro del direttore della fotografia Emmanuel Lubezki (premio Oscar per Gravity e Birdman): “Inarritu e Lubezki si prendono dei rischi con la macchina da presa, rischi indubbiamente resi ancora più difficili dal lavorare con la sola luce naturale in un clima gelido. Ma ne è valsa la pena, perché il film è dotato di una bellezza singolare e inquietante”. “Un lungo, avvincente viaggio di esplorazione e sopravvivenza brutale, attraverso un paesaggio spietato – continua The Wrap – Revenant è ancora più incredibile per come non necessita degli occhiali 3D per risucchiare lo spettatore nel suo mondo bellissimo, freddo e sanguinario”.

 

Poesia e azione convivono in maniera convincente nello stesso racconto: “È come vedere Davy Crockett rifatto da Andrei Tarkovsky – scrive Geoffrey Macnab su The Independent – Ma per quanto ricco di spunti di riflessione, ha anche grande ritmo, inseguimenti nella foresta, fughe giù per cascate e combattimenti”.

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Al centro del film c'è la performance di DiCaprio, ma Leo non è l'unico a brillare. Grandi lodi ha attirato anche Tom Hardy, nel ruolo dell'antagonista Fitzgerald. “Per quanto DiCaprio sia bravo, Tom Hardy è ancora meglio nei panni del sinistro Fitzgerald – scrive Sean O'Connell di Cinemablend – La cosa più affascinante è che Fitzgerald ricorda molti personaggi interpretati da Hardy – è arrogante, aggressivo, spaccone e fisicamente imponente – eppure lui trova modi nuovi per interpretarlo, tanto che il personaggio ci rivela un lato inedito di questo complesso e affascinante attore”.