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Resa dei conti con RZA

Intervista esclusiva al regista de L'uomo con i pugni di ferro, tra hip hop e passioni cinefile

L'uomo con i pugni di ferro - RZA

21.11.2012 - Autore: Marco Triolo
Rapper, fondatore del leggendario Wu-Tang Clan, produttore, compositore, sceneggiatore, attore e ora anche regista. È tutto questo RZA, al secolo Robert Fitzgerald Diggs. Molti cinefili lo ricorderanno anche per la sua apparizione in Ghost Dog di Jim Jarmusch, di cui ha anche composto la colonna sonora, e come curatore delle musiche di Kill Bill. Proprio l'amico Quentin Tarantino ha prodotto il suo esordio alla regia, L'uomo con i pugni di ferro, dove RZA ha sfogato tutta la sua storica passione per le ambientazioni orientali e il cinema delle arti marziali anni Settanta. Lo abbiamo intervistato in esclusiva.

Rza intervista esclusiva L'uomo con i pugni di ferro - Russell Crowe

RZA, il tuo amore per il cinema di arti marziali è cosa nota, e questo film pare un omaggio a tutte le pellicole che ti hanno formato. Quali sono in particolare i titoli a cui ti sei ispirato?
Principalmente Le furie umane del Kung Fu [di Cheh Chang] e La 36a camera dello Shaolin [di Liu Chia-Liang]. Sono bellissimi film e sono la mia ispirazione.

Ho notato anche alcune somiglianze con Three the Hard Way, pellicola blaxploitation di Gordon Parks Jr...
Certo, ma anche Black Samurai, un altro film blaxploitation con Jim Kelly. Vedere un nero che faceva arti marziali mi ha fatto pensare “anche io potrei farlo”!

Ma il tuo film ha anche un punto in comune con Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone, nella scelta di avere tre protagonisti...
Sì. Possiamo dire che lo spaghetti western, la blaxploitation, i film di kung fu, Star Wars e la fantascienza sono tutte cose che hanno dato forma al mio immaginario.

Ma oltre ai film, quali registi consideri i tuoi maestri?
Tarantino è il mio insegnante personale. Poi direi Cheh Chang, John Woo. Tra i registi occidentali direi Ridley Scott, Clint Eastwood ovviamente. Sono un cinefilo, amo il cinema e sono molto felice di entrare in questa confraternita e avere l'occasione di fare film io stesso.

Parlando di confraternite... Immagino che tu sappia del cosiddetto Movie Movie Universe, l'universo in cui si ambientano i film di Tarantino e anche di altri autori che lui ha scritto, come Una vita al massimo di Tony Scott. Pensi che anche il tuo ne faccia parte e avete mai pensato a un crossover?
Sì, ne fa parte e sì, il crossover dovevamo farlo con Django Unchained. Il protagonista del film non dovevo essere io, doveva essere Django, ma poi non siamo riusciti a metterci d'accordo sui tempi di lavorazione. Ma lo faremo più avanti.

La prossima domanda è il nostro cavallo di battaglia: che poster avevi in camera da ragazzino?
Non avevo poster, credo... Forse Guerre stellari e Bruce Lee.

Se potessi scegliere un'icona delle arti marziali del passato, viva o morta, con cui lavorare, chi sceglieresti?
Bruce Lee, senza dubbio.

Rza intervista esclusiva L'uomo con i pugni di ferro - RZA in azione

Puoi parlarci un po' del coinvolgimento di Tarantino nella lavorazione. Era sul set? Ti dava consigli?
Era sul set, ma non mi ha dato consigli, più che altro mi dava il suo pensiero.

E come è stata la collaborazione con Eli Roth alla sceneggiatura? Avete scritto insieme o separatamente?
È stata una combinazione perfetta. Ho scritto il film da solo, poi abbiamo riguardato la sceneggiatura insieme, l'abbiamo fatta a pezzi e ci siamo rimessi al lavoro insieme, sistemandola giorno dopo giorno.

Tu sei un musicista di enorme successo, perciò ti chiedo: cosa ti ha attratto verso il cinema?
Posso dire che già quando facevo musica pensavo in termini cinematografici, facevo musica tentando di fare un film. E ora finalmente posso esprimermi davvero.

È più difficile lavorare nel cinema o nella musica?
Nel cinema, perché è un'arte molto specifica, di nicchia. Bisogna studiare tanto, trovare la propria voce. La musica, al contrario, a me viene facile perché è nel mio sangue.

Quando dici studiare, intendi che hai proprio frequentato dei corsi o che ha semplicemente visto migliaia di film?
Entrambi. Ho guardato e studiato moltissimi film, ho letto libri, frequentato i festival. Sono andato a lezione, mi sono comprato l'equipaggiamento e ho fatto pratica con gli obbiettivi, il montaggio. Ho speso tanto tempo e tanti soldi per prepararmi.

Guardando il tuo film, ho notato che hai scelto di far parlare in inglese gli attori asiatici, tranne che in alcune scene recitate in cinese. Come mai questa differenza?
Fare cinema per me è come fare musica. Ci vuole una bella base, deve fluire, ci vogliono più ingredienti. Guardare un film è un'esperienza che stimola i sensi, perciò va bene fermarsi per leggere, oltre che guardare e ascoltare. Se potessi farvi anche sentire gli odori lo farei, ma ancora non è possibile!

Una domanda sulla scelta delle musiche: come in Bastardi senza gloria di Tarantino, anche tu hai scelto musiche moderne – hip hop in questo caso – su un'ambientazione storica. Possiamo dire che voi due siete i profeti di questo anacronismo musicale?
Credo che Quentin sia il padre e io lo studente. Penso sia una cosa molto intelligente, lui è stato molto intelligente e ha aperto una nuova strada.

Rza intervista esclusiva L'uomo con i pugni di ferro - Lucy Liu

A proposito di musica: si dice che Jack White abbia realizzato il suo album solista perché un giorno non ti sei presentato a un appuntamento con lui alla Third Man Records. Se è vero: come mai non sei andato?
C'era brutto tempo. È stato quello a impedirmi di raggiungerlo.

Hai in programma qualche altra collaborazione con lui?
Jack è un grande musicista e se volesse farlo sarebbe un piacere per me.

In uscita il 28 febbraio, L'uomo con i pugni di ferro è distribuito in Italia da Universal. Qui ne trovate il trailer.