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Reese Whiterspoon

Reese Whiterspoon

speciale bionde

06.08.2001 - Autore: Stefano Finesi
Cosa può sconfiggere unarmata di scimmie, dinosauri, robot e aerei da combattimento? A gettare un occhio al botteghino americano, basta una bionda. Anzi, per la precisione, una bionda naturale, Legally blonde. Divenuto in poco tempo un vero e proprio fenomeno di costume, con battute entrate nel frasario dei teen-ager e la nascita nientemeno di una Giornata Nazionale delle Bionde, Legally Blonde è una delle commedie più riuscite dellanno, grazie alla quale ha conosciuto una definitiva consacrazione la giovane protagonista Reese Whiterspoon. Occhi spiritati, naso allinsù, mascella pronunciata, la Whiterspoon veste i panni di una biondissima di Beverly Hills, Elle, reginetta di bellezza del campus, vestita color confetto e, naturalmente, fidanzata con il più bel ragazzo della scuola: tutto perfetto se non fosse che Warner, questo il nome del principe azzurro, provenendo da una nobile famiglia dellEast Coast, la lascia perché troppo bionda. Vittima di una tale accusa, Elle lo insegue fino ad Harvard per dimostrargli che anche le bionde hanno cervello e prendere come e prima di lui una laurea in giurisprudenza. Rinunciando ovviamente a tutte le comodità e alle vecchie abitudini Troppo carina per passare inosservata, ma anche troppo particolare ed effervescente per i ruoli più stereotipati di bellezza da tappezzeria, la Whiterspoon, classe 1976, ha sempre interpretato personaggi ambigui, carichi al tempo stesso di intelligenza e malizia: in Pleasantville (1998) si trova catapultata con il fratello in una soap degli anni 50, convertendosi anche lì da spensierata mangiauomini a seriosa intellettuale; in Election (1999, una nomination come miglior attrice ai Golden Globes) combatte a forza di seduzioni e brogli elettorali per unelezione studentesca, che si trasforma in una satira scatenata del sistema politico americano; in American Psycho (2000) è la smorfiosa ragazza dello yuppie protagonista, più preoccupata in fondo di sbagliare ristorante che di stare insieme a un serial killer. Ma il ruolo forse più decisivo per Reese, e non solo per la sua carriera, è stato quello della vittima illibata in Cruel Intentions (1999), rilettura in chiave adolescenziale de Le relazioni pericolose, in cui la Nostra riesce infine a far perdere la testa a un incallito seduttore, interpretato da Bryan Philippe: fatto sta che anche nella vita è andata più o meno così (anche se leggenda vuole che i due si conoscessero già dal di lei ventunesimo compleanno) e Reese e Bryan, rispettivamente 24 e 26 anni, entrambi giovani promesse del firmamento hollywoodiano, sono oggi felicemente sposati e con tanto di bambina, la piccola Ava Elizabeth. Impermeabile ai gossip, Reese racconta candidamente a ogni talk show delle sue nozze rigorosamente tradizionali, degli orecchini della nonna che ha indossato, del tranquillo ménage familiare conseguente. Come dire, insomma, che se qualcuno ha ancora dubbi sulle bionde, dopo aver visto il suo ultimo film e magari dopo aver partecipato alla giornata nazionale, si converta a Reese Whiterspoon: può garantire lei per laffidabilità di tutte.