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Recensione: Il grande e potente Oz

Sam Raimi non delude anche alle prese con un blockbuster ad alto tasso digitale

Il grande e potente Oz - James Franco

08.03.2013 - Autore: Marco Triolo
Leggete la nostra intervista esclusiva a Sam Raimi.

C'è un termine di paragone perfetto per capire cosa funzioni de Il grande e potente Oz, nuovo film di Sam Raimi confezionato “su commissione” per la Disney, e si chiama Alice in Wonderland. Il pastrocchio digitale di Tim Burton, due ore di noia unite a un look sintetico tronfio e pacchiano, ha rappresentato uno dei punti bassi nella carriera del regista e un grosso passo falso da parte di uno Studio che sui film per famiglia ci ha costruito un impero. Per fortuna le cose sono andate molto meglio con Raimi.

Il grande e potente Oz recensione Sam Raimi James Franco Mago di Oz - James Franco con la scimmia Finley

Prima di tutto, perché il regista de La casa non ha mai “venduto la propria anima al diavolo”, nel senso che non ha mai rinunciato a far trasparire il suo stile unico, quei suoi movimenti di macchina vertiginosi e quel senso dell'ironia beffardo, nemmeno nei blockbuster che ha diretto. Fatta eccezione, forse, per il primo Spider-Man, allora il suo film più grosso, nel quale si denota una certa auto-censura dovuta più che altro alla necessità di prendere le misure. Da allora Raimi ha imparato la lezione e persino in Spider-Man 3 si vede che c'è dietro il suo genio registico (poi qui si potrebbe fare tutto un discorso sul fatto che quel film sia in realtà un disastro voluto, una vendetta nei confronti di Avi Arad e della Sony per non avergli permesso di fare di testa sua, ma non è questa la sede adatta per discuterne).

Il grande e potente Oz recensione Sam Raimi James Franco Mago di Oz - Franco e Mila Kunis

Il risultato è un film sicuramente imperfetto ma tremendamente divertente, dove sì, c'è tanta CGI, ma dove nemmeno un pixel risulta fuori posto e il 3D funziona alla grande. I design delle creature che popolano la terra di Oz, come la scimmia volante Finley (doppiata in originale da Zach Braff, che fa anche un breve cameo) e la bambina di porcellana, sono di ottimo gusto e i babbuini volanti fanno genuinamente paura in un paio di sequenze, dove emerge con forza il background horror del regista. In questo marasma digitale gli attori vengono un po' soffocati, o meglio hanno poco spazio per muoversi, imprigionati (volutamente) in archetipi fiabeschi. Eppure James Franco, che molti definiscono “fuori luogo”, ispira forte simpatia e si capisce perché sia stato scelto: perché l'Oz di Raimi è una persona comune, con tanti difetti, ma che è costretta dagli eventi a trovare quanto di buono ci sia in fondo al suo cuore. Da segnalare anche l'ottima colonna sonora di un ispirato Danny Elfman, che scrive un tema romantico che riporta alla mente i vecchi film di Tim Burton.

Il grande e potente Oz recensione Sam Raimi James Franco Mago di Oz - Rachel Weisz
Qui trovate la nostra intervista esclusiva a Rachel Weisz.

Ma la vera forza del film è il sottotesto sul potere del cinema come forma definitiva di illusione e spettacolo e sulla sottile, se non inesistente, linea di demarcazione tra scienza e magia. Una tesi fortemente positivista che stupisce vedere in una fiaba colorata come questa, ma che resta impressa proprio per contrasto e non risulta per nulla arida, perché Raimi fa pendere l'ago della bilancia nettamente a favore delle qualità più magiche e romantiche della scienza, come il cinema appunto, piuttosto che di quelle più fredde e razionali.

Il grande e potente Oz è distribuito nei cinema da The Walt Disney Company Italia. Qui il trailer.