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Prime recensioni di La ragazza del treno: il thriller con Emily Blunt è un flop?

Poco entusiasmo nei giudizi d'oltreoceano sul dramma cerebrale del regista di The Help, Tate Taylor

04.10.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
"Taylor traduce abilmente l'asciutta e inquieta minaccia e le difficili trame legate all'intrecciarsi dei treni, riuscendo a ottenere delle intense e considerevoli performance da parte del suo cast, in particolare le due protagoniste femminili" è il giudizio che Leah Greenblatt di Entertainment Weekly dà di La ragazza del treno di Tate Taylor… Una bella differenza rispetto a quello di Robert Abele di The Wrap, molto duro nel paragonare il film a un 'articolo da Tabloid' o a un 'Lifetime Movie' (per intendersi, drammi da due soldi, produzioni di serie B a basso budget destinate a canali tv tematici) per le "scelte visive scadenti e povere, la logica stiracchiata e una sensazione di scarto recuperato".

Ma tra i due giudizi, assolutamente estremi e ai poli opposti, si inseriscono quelli di molti altri recensori e testate che han potuto godere in anteprima di questo interessante tentativo di thriller del regista di The Help e Get On Up, Tate Taylor. A dominare, sin dal trailer (che vi abbiamo presentato di recente) la Rachel disperata e a rischio alcolismo di Emily Blunt e la vicina Megan (Haley Bennett), che diventa oggetto e soggetto delle sue fantasie e dell'intreccio di cui si costituisce la vicenda.



Che anche David Ehrlich di IndieWire boccia, lamentando quanto il libro di Paula Hawkins (da cui la storia è tratta) davvero "meritasse di meglio" di una tale "sbobba insipida". Non tanto duro, ma parimenti critico Todd McCarthy di The Hollywood Reporter, per il quale "il puzzle con cui si incastrano i vari pezzi, personali e narrativi, crea dell'interesse, ma i personaggi sono così rigidi e monodimensionli da non suscitare alcuna curiosità". O secondo Jonathan Pile di Empire, non tanto deluso dagli interpreti quanto semmai dal "thriller" stesso, incapace di "coinvolgere veramente o offrire false piste sufficientemente plausibili per far lavorare la nostra mente sulle diverse teorie relative a ciò che sarebbe potuto accadere. I colpi di scena raramente, se non mai, riescono a raggiungere il loro scopo".

D'altronde "La ragazza del treno è più un racconto morale che un thriller", come sottolinea la Stephanie Zacharek di Time, "che ci ammonisce dal dare giudizi affrettati. Per quanto terribilmente certi personaggi si comportino, non ci viene permessso di provare a lungo antipatia, per nessuno di loro". Una "catarsi" che sarà bene non aspettarsi, insomma. Nella speranza di poter uscire dalla sala soddisfatti come l'Owen Gleiberman di Variety (non l'ultimo arrivato), conquistato da una certa "carica voyeuristica", che il film genera, in quanto "porno psicodrammatico-confessionale di cattivi comportamenti" di alto livello, che "sicuramente" trascinerà con sé il pubblico.


La ragazza del treno, in uscita il 3 novembre 2016, è distribuito da 01 Distribution