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Prime recensioni di Detroit: il nuovo film di Kathryn Bigelow è un incubo che vi colpirà in pieno

La regista premio Oscar racconta la violenza, i morti e i feriti caduti nei riot del 1967 a causa dell'odio razziale. Il film in Italia a novembre

24.07.2017 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
100% di approvazione sul sito Rottentomatoes. Le prime recensioni di Detroit, il nuovo film di Kathryn Bigelow sono tutte positive. La regista torna al cinema cinque anni dopo lo splendido Zero Dark Thirty e continua a catturare con la sua macchina da presa eventi realmente accaduti.

Guarda anche: Detroit è una zona di guerra nel primo trailer del film di Kathryn Bigelow

Detroit racconta la guerriglia urbana nella città del Michigan scoppiata nell'estate del 1967 (dal 23 al 27 luglio di quell'anno). Il film si concentra in particolare sull'incidente all'Algiers Motel, in cui tre afro-americani vennero uccisi e altri sette (più due donne bianche) brutalmente pestati dalla polizia. Tre agenti vennero processati per i fatti ma infine scagionati da ogni imputazione. La tragedia si è conclusa con 43 morti, 1189 feriti e più di 7200 arrestati.


 
Adam Graham del quotidiano Detroit News scrive
"La visione fa male. Deve far male. Non è un film sull'orgoglio civico o sul grande ritorno di questa città. Dobbiamo accettarlo e farlo nostro. Kathryn Bigelow racconta questo terribile momento in occasione del cinquantesimo anniversario degli eventi. Sì, la città è andata avanti. Ma questo incidente fa ancora male". 

Owen Gleiberman di Variety parla dell'impatto del film sullo spettatore: 
"Detroit non è un dramma di protesta sociale creato per confortare lo spettatore. Si avvicina di più a un incubo storico scatenato con grande facilità, un incubo dal quale non è possibile prendere le distanze. La Bigelow, che ancora una volta torna a lavorare con lo sceneggiatore Mark Boal, ha creato un panorama turbolento e adrenalinico sui temi razziali negli USA: una vicenda che sembra accadere in questo momento. Ecco il potere del film. Non stiamo guardando una lezione di storia lineare, assistiamo invece a vicende di persone costrette, a causa di circostanze impossibili, a tirare fuori la loro vera personalità". 
 
Todd McCarthy dell'Hollywood Reporter alza il pollice e scrive
"Un film intenso e potente nel modo in cui racconta eventi atroci. Rimane comunque a corto di complessità, come se fosse stato abbastanza semplice provocare e scuotere il pubblico. E' un racconto nero senza alcuna catarsi".  
 
Claudia Puig di The Wrap aggiunge
"Un lavoro fatto ad arte che mette la quinta quando il focus si sposta dalle generali agitazioni civili alle vicende specifiche". 


 
Tim Grieson di Screen International parla della potenza del film:
"Un calderone di rabbia, paura e caos, Detroit è guidato dalle emozioni a briglia sciolta dei suoi protagonisti in pericolo. Un dramma che a volte è rozzo nella sua rabbia ma che comunque produce un contraccolpo nero".  
 
Mike Ryan di Uproxx trova la frase di lancio giusta:
"Detroit è un fim che sembra un horror sulla vita vera".
 
David Ehrlich di Indiewire trova qualche difetto ma assegna al film una solita "B":
"Kathryin Biegelow gira un docu-drama straziante, un ritratto un po' sconnesso ma potente sulle diverse razze in America" 

Detroit arriverà in Italia a novembre, distribuito da Eagle Pictures.
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