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Polanski prepara un documentario sulla sua vita durante l'Olocausto

Il regista torna in Polonia dopo la tentata estradizione verso gli Stati Uniti. Visiterà luoghi che non vedeva più da quando, ancora bambino, fuggì dal ghetto di Cracovia

Roman Polanski

18.10.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Roman Polanski è tornato in Polonia, dopo la mancata estradizione verso gli Stati Uniti, per girare finalmente il progetto che aveva in cantiere da tempo e che era stato bloccato proprio dalla richiesta di estradizione. Si tratta di un documentario - titolo provvisorio: Polansk, Horowitz - che racconterà la sua vita in tempo di guerra, sin dall'evacuazione del ghetto di Cracovia. Non ci sarà solo il regista al centro della storia, ma anche il suo vecchio amico Ryszard Horowitz, fotografo che Polanski conobbe quando entrambi vivevano nel ghetto. Polanski aveva 9 anni, Horowitz 3, ed è uno dei più giovani superstiti dell'Olocausto. La sua storia è stata raccontata anche in Schindler’s List di Spielberg.
 
Polanski e Horowitz visiteranno luoghi che non hanno più visto dalla Seconda Guerra Mondiale, come il villaggio vicino a Cracovia in cui Polanski si nascose dopo essere fuggito dal ghetto e l'appartamento in cui Horowitz sviluppò le sue prime fotografie. Oggi Horowitz vive a New York, dove ha risieduto per più di sessant'anni. 
 
“Per noi questo film è un'enorme responsabilità – ha detto la produttrice Anna Kokoszka-Romer – I nostri protagonisti ci hanno affidato i loro incredibili ricordi personali. Hanno così tante storie da raccontare che a volte per noi è difficile restare in pari”. Le riprese hanno portato a galla memorie sopite in Polanski: “La sofferenza più grande – ha dichiarato il regista – fu vivere senza i miei genitori. Prima portarono via mia madre dal ghetto, poi mio padre”. Polanski si sarebbe riunito con il padre dopo la guerra, ma sua madre venne deportata ad Auschwitz e uccisa quasi subito.
 
Ora, Polanski è libero di circolare in Polonia, dopo che un giudice polacco ha rigettato la richiesta di estradizione inviata dagli Stati Uniti, dove il regista è accusato di abuso sessuale su una tredicenne (caso risalente al 1977). Polanski aveva patteggiato e scontato un breve periodo di detenzione, ma aveva poi lasciato gli Stati Uniti dopo aver saputo che il giudice avrebbe scartato il patteggiamento per condannarlo a una pena molto severa.
 
Fonte: The Hollywood Reporter
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