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Perfect Stranger

Dopo quattro anni dal divertente "Confidence" torna alla regia James Foley, che ormai sembra essersi specializzato con i thriller a chiave. Nel cast Halle Berry e Bruce Willis

Perfect Stranger

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
   

Dopo quattro anni dal divertente “Confidence” (id., 2003) torna alla regia cinematografica il discontinuo James Foley, che ormai sembra essersi specializzato con i thriller a chiave. Questa volta però la ricetta risulta piuttosto insipida, anche se cucinata con indubbia maestria tecnica.

La confezione di “Perfect Stranger” è infatti senza dubbio accurata – molto elegante la fotografia di Anastas N. Michos -, ma incapace di coinvolgere veramente lo spettatore a causa di almeno un paio di motivi fondamentali: prima di tutto ad incidere negativamente sulla riuscita finale è il ritmo della narrazione, troppo lento e mai capace di accelerazioni in grado di destare l’attenzione di chi guarda. In secondo luogo la sceneggiatura, piatta nel proporre cambi di prospettiva e colpi di scena che tutto sommato risultano prevedibili. L’unico motivo di interesse sta nel fatto che, ad un certo punto della pellicola, lo script riesce a confondere in parte le varie piste possibili, ed a dotare molti dei personaggi in scena della necessaria ambiguità per essere sospettati. Purtroppo però il pre-finale abbastanza interessante dura troppo poco, e soprattutto torna a lasciare spazio alla prevedibilità.