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Paul Schrader e Nicolas Cage tagliati fuori dal loro film

I produttori di Dying of the Light rimontano il film. Nicolas Winding Refn difende il collega e parla di “mancanza di rispetto”

Dying of the Light

26.09.2014 - Autore: Marco Triolo
Si dice che il montaggio sia la seconda regia di un film, un concetto che Paul Schrader tende a prendere alla lettera. Sono molto note le battaglie che il regista di American Gigolò affronta in sala montaggio, pur di portare la sua visione in pellicola (o digitale). È noto come Bret Easton Ellis abbia dichiarato che The Canyons, così come montato da Schrader, sia molto diverso dalla sua sceneggiatura. Ancora più nota la lotta intorno a Dominion: Prequel to the Exorcist, film che gli fu strappato di mano, affidato a Renny Harlin e tramutato nel più generico L'esorcista – La genesi.
 
La storia si ripete ora con Dying of the Light, film scritto e diretto da Schrader e interpretato da Nicolas Cage, nei panni di un agente della CIA alle prese con un'incombente cecità nel corso della sua ultima missione. Il film doveva essere diretto da Nicolas Winding Refn e interpretato da Harrison Ford (e Channing Tatum), ma quell'iterazione fu abbandonata dopo che regista e star non furono in grado di mettersi d'accordo sul destino del protagonista. Schrader ha preso dunque in mano il film e affidato i ruoli principali a Cage e Anton Yelchin. Le riprese sono andate lisce ma poi qualcosa si è spezzato al momento di affrontare il montaggio: pare che Schrader abbia iniziato a deviare dalla sua stessa sceneggiatura e si sia rifiutato di attenersi alle note dei produttori.
 
“Abbiamo offerto dei consigli, che Paul in larga parte non ha approvato e quindi ha rifiutato di operare i cambiamenti che volevamo, nonostante questi fossero in linea con la sceneggiatura che ha scritto e girato”, spiega il produttore Gary Hirsch a Variety. “Il montaggio di Paul devia in maniera sostanziale dal suo stesso script. Si tratta di un film completamente diverso da quello approvato, discusso e infine girato”, aggiunge il produttore Todd Williams. Ma la campana di Schrader suona molto diversa: il regista afferma di essere stato tagliato fuori dai lavori dopo aver fornito ai produttori un secondo montaggio che includeva alcuni dei cambiamenti richiesti. “Non mi hanno più chiesto di tornare. Alla fine mi hanno mostrato il loro montaggio solo quando stavano iniziando la post-produzione. Era un fatto compiuto”.
 
I produttori assicurano che le due versioni del film sono identiche “all'80%”, come fosse una garanzia della loro buona fede. I cambiamenti includerebbero “un ritmo più serrato, il rimontaggio di diverse scene d'azione e la rimozione della narrazione fuori campo”. Ma Refn, rimasto come produttore esecutivo, si mette dalla parte di Schrader e parla di “mancanza di rispetto per l'artista” e aggiunge che anche Cage è “molto frustrato perché pensa che lui e Paul abbiano realizzato un grande film di cui entrambi sono molto fieri, e trova che non abbia senso che sia stato loro strappato”. Il film dovrebbe arrivare in USA entro la fine dell'anno, ma a questo punto non c'è più nulla di certo.
 
Fonti: Variety, The Playlist