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Paul Newman (1925 - 2008)

Uno dei miti del grande schermo si è spento dopo una lunga battaglia contro il cancro. Aveva 83 anni.

Paul Newman (1925 - 2008) foto

28.09.2008 - Autore: La redazione
"Ho perso un amico vero. C'è un punto in cui le emozioni vanno oltre le parole... la mia vita e quella del mio Paese sono migliori grazie a Paul" - Robert Redford.

Il cinema piange e il mondo si ferma per un istante, perché il leggendario Paul Newman è morto. Si è spento venerdì notte nella sua fattoria di Westport (Connecticut). Aveva 83 anni. Al suo fianco c’erano la sua famiglia ed i suoi amici più cari. Da tempo era malato di cancro ai polmoni e, negli ultimi mesi, le sue condizioni erano peggiorate. Recentemente si era sottoposto a delle cure presso un ospedale di New York, ma negli ultimi giorni avrebbe detto alla moglie di voler tornare a casa per morire nel suo letto.

Attore di grande talento e grande benefattore. Questo era Paul Newman, i cui incredibili occhi azzurri e la cui generosità lo hanno consacrato come uno degli artisti più amati della sua epoca. L’ingresso nel mondo del cinema risale agli anni ’50. Da quel momento fu piena ascesa: nei primi tempi venne costantemente scambiato per Marlon Brando. La leggenda vuole che abbia firmato almeno cinquecento autografi con la scritta: “Tanti auguri, Marlon Brando”. Dal 1958 fu sposato con l’attrice Joanne Woodward in quello che è rimasto uno dei matrimoni più solidi della storia di Hollywood. “Perché andare in giro cercando come uno sciocco un hamburger… quando a casa hai una bistecca che ti aspetta!!?” – così scherzava l’attore a proposito dell’adulterio.

Tutto ciò che faceva, lo faceva nel modo migliore. Fu nominato ben dieci volte all’Oscar, vincendo solo una volta nel 1987 per “Il colore dei soldi”, pellicola in cui tornava nei panni dello spaccone Eddie Felson, campione di biliardo. Ottenne dall’Academy altri due oscar onorari nel 1986 e nel 1994. La sua più grande passione erano le auto da corsa, un amore nato negli anni ’70 sul set di “Indianapolis – Pista infernale”: partecipò a Daytona nel 1975, arrivando quinto. Si classificò secondo sul circuito di Le Mans nel 1979. Sarà per sempre ricordato non solo per le sue strabilianti performance ma anche per le campagne di beneficenza in cui credeva moltissimo. Sono state tante le fondazioni finanziate da Newman per la gente povera e per tenere i ragazzini lontano dai guai.

La sua stella continuerà a brillare finché il cinema avrà vita. Lo ritroveremo sempre nelle sue performance indelebili: “Nick mano fredda”, “Lo spaccone”, “La stangata”, “Il verdetto”, “Diritto di Cronaca”, “Butch Cassidy”, “Lassu qualcuno mi ama, Era mio padre”. Ha lavorato con i più grandi registi e con grandi attori che da lui hanno imparato molto. Fece coppia col grande Robert Redford con cui sognava di girare un terzo film insieme. Nonostante il suo rapporto poco felice con la stampa (non rilasciava interviste e non leggeva mai le recensioni dei suoi film), è stato votato come celebrità più importante della storia e il magazine Empire lo ha definito “un dio tra di noi”.

A proposito del suo sguardo di ghiaccio, che fece la sua fortuna sul grande schermo, Newman aveva scherzato, immaginando la scritta sulla sua lapide: “Qui giace Paul Newman, che è morto da fallito, perché i suoi occhi erano diventati marroni”. L’ultima performance cinematografica di Paul Newman risale al 2006 col film d’animazione “Cars”, pellicola Pixar in cui la leggenda prestava la voce ad un’automobile. Un personaggio creato proprio su di lui.