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Oliver Stone: "L'erba è un dono di Dio"

Il regista si confessa a 360 gradi, parlando di Obama, di Charlie Sheen e del suo rapporto con le droghe

Oliver Stone

14.06.2012 - Autore: Marco Triolo
Oliver Stone si è confessato senza censure in un articolo pubblicato da The Hollywood Reporter: il regista, che si prepara a tornare con il film “Le belve” (in uscita il 19 ottobre), ha parlato del suo rapporto con le droghe, della conversione all'Islam di suo figlio, della sua opinione su Charlie Sheen e di tanti altri argomenti scottanti.

Partiamo proprio da “Le belve”, un film che, se dobbiamo credere al passaparola, ci restituisce quell'Oliver Stone che ci piaceva tanto. La pellicola, basata su un romanzo di Don Winslow e interpretata da Taylor Kitsch, Blake Lively, Aaron Johnson, Benicio Del Toro, Salma Hayek e John Travolta, racconta di due coltivatori di marijuana (Kitsch e Johnson) costretti ad affrontare un cartello della droga per salvare la loro comune ragazza (Lively). “Questo film ci ricorda che Oliver, quando lavora nel suo ambiente, è uno dei più grandi registi della sua generazione”, ha dichiarato il co-presidente di Universal Pictures Donna Langley.

Ma se, artisticamente parlando, Stone è tornato quello di una volta, umanamente sembra che il regista sia oggi più che mai in pace con se stesso e col mondo. “Ho preso le medicine, ma con me non funzionano – dice Stone della sua depressione – Non prendo più il Prozac; ne ho già assunto abbastanza. Penso che il modo giusto di affrontare il problema sia farlo spiritualmente”. Oliver non rinuncia, però, alle droghe leggere: “Credo che l'erba sia un dono di Dio”, afferma. E non condanna nemmeno le droghe più pesanti: “Mi tengo lontano dalla cocaina. Ma credo in LSD, mescalina, funghi e ayahuasca. Mai sentito parlare dell'ayahuasca? E' un succo molto forte estratto dall'albero della gomma. Anche l'ecstasy è fantastica”.

A proposito della conversione di suo figlio, il documentarista Sean Stone, all'Islam, il regista non sembra turbato: “Ha deciso tutto da solo e lo ha fatto per motivi filosofici. Alla sua età, ho fatto cose più folli”.

Stone ha avuto anche modo di commentare le recenti controversie riguardo Charlie Sheen, l'attore con cui ha girato “Platoon” e “Wall Street”: “La fama ha ridotto così lui, non me. È impazzito. È uno degli attori più ricchi al mondo, voleva il denaro e lo amava. Forse era più simile al personaggio di 'Wall Street' di quanto credessimo”.

Politicamente parlando, Stone ammette di avere dei dubbi su chi voterà alle prossime elezioni presidenziali: “Obama sta facendo del suo meglio. Ha i suoi problemi e penso che abbia fatto promesse che poi non ha mantenuto”. Eppure: “E' duro per me votare repubblicano”. E a proposito di Mitt Romney: “Non voterò per quell'idiota”. Infine, si scusa ancora ed elabora meglio una sua affermazione a proposito del “dominio ebraico” sui media e la politica estera USA, che aveva scatenato un mare di polemiche nel 2010: “Mi sono scusato per quello. Intendevo dire che lo stato di Israele e la sua politica hanno un'influenza eccessiva sui media americani”.