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Non solo Mondiali, cinque grandi film sportivi che celebrano la vittoria

Da Fuga per la vittoria ad Alì, ecco il cinema che meglio ha reso l’esaltazione della competizione sportiva

Fuga per la vittoria

22.06.2018 - Autore: Gian Luca Pisacane
La finale di Berlino 2006 contro la Francia di Zidane è ormai un ricordo lontano, come la mitica canzone "Notti magiche" di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato. Quest’anno l’Italia non partecipa ai mondiali di calcio di Russia 2018. Non succedeva dal 1958. A eliminarci è stata la Svezia, che sessant’anni fa, per ironia della sorte, era il Paese ospitante. Per consolarci, vi proponiamo cinque film sulla bellezza dello sport, sulla voglia di vincere e di sentirsi eroi per una notte.

 
Fuga per la vittoria. La libertà si gioca in un campo di calcio. I detenuti sfidano le guardie in un campo di prigionia francese nel 1943. Pelé scarta l’intera squadra avversaria e segna, prima di essere falciato: sembra una partita di rugby. Stallone para un rigore e diventa l’eroe del giorno. L’arbitraggio è scandaloso, i tedeschi vogliono trionfare a tutti i costi. John Huston regala due ore di sano entusiasmo libertario, con molte vecchie glorie del campionato inglese che interpretano loro stesse. Il tifo questa volta sta dalla parte giusta.

 
Miracle. Nel 1980 la nazionale di hockey americana sfida gli imbattibili russi alle Olimpiadi invernali di Lake Placid. Storia vera: la squadra a stelle e strisce era formata da pivelli e non da campioni. L’eroico allenatore Herb Brooks, interpretato da Kurt Russell, dice una frase lapidaria: “Non voglio i giocatori migliori, voglio quelli motivati”. E la storia ci conferma che ha ribaltato ogni pronostico. Le sequenze sui pattini sono spettacolari e Miracle si rivela un ottimo prodotto Disney. Peccato che da noi sia arrivato direttamente in home video.

 
L’uomo dei sogni. La magia del cinema incontra lo sport. L’America capitalista mette per un attimo i soldi da parte, e riscopre le proprie radici. Tra le distese di mais viene costruito un campo da baseball, per far tornare dall’aldilà il fantasma di un padre morto anni prima. I sogni si fondono con la realtà, il presente con il passato. Il dramma famigliare incontra quello sportivo e le emozioni sono allo zenit. Ottimo Kevin Costner, supportato dalla bella colonna sonora di James Horner.

 
Ogni maledetta domenica. Lo stadio è un campo di battaglia, gli allenatori sono i generali che lanciano i loro soldati in pasto ai leoni. Oliver Stone porta sul grande schermo l’universo del football americano, mettendo in scena l’arroganza dei giovani talenti e la resistenza coriacea delle vecchie leve. Al centro uno spiritato Al Pacino, simbolo di un Paese che non vuole arrendersi ed è pronto a sfidare il mondo intero. Il suo discorso negli spogliatoi prima dell’ultimo match è da antologia.

 
Alì. Il regista Michael Mann in uno dei suoi film migliori. Costruisce un biopic iperrealista, che racconta Cassius Clay/Muhammad Alì in tutte le sue sfaccettature: la crisi di coscienza, lo spirito da guerriero, le ombre che lo accompagnano, e la sua infinita solitudine. Anche nel trionfo non esiste gioia. La lotta per i diritti umani passa attraverso un ring e tanti colpi proibiti. Intanto la folla applaude, senza rendersi conto che in palio c’è l’orgoglio nero e l’alba di una nuova epoca. I guantoni chiamano, la macchina da presa risponde. Imperdibile.