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Niente Simbolo perduto per Ron Howard

Alla terza avventura di Robert Langdon, tratta ancora da un romanzo di Dan Brown, Howard parteciperà solo come produttore

Ron Howard

27.07.2011 - Autore: Marco Triolo
Il terzo capitolo della saga di Robert Langdon, il professore esperto di simbologia creato dalla penna di Dan Brown ne “Il codice Da Vinci”, non sarà diretto da papà Ron Howard. Il regista dei primi due episodi (il già citato “Codice” e “Angeli e demoni”) tornerà solo in veste di produttore, mentre la Sony si è messa alla ricerca di un sostituto.

“Ron ha detto a [i presidenti della Sony] Amy Pascal e Michael Lynton che non avrebbe diretto più film tratti dai romanzi di Dan Brown – ha rivelato una fonte del sito Deadline – Vuole evitare di rifare la stessa cosa in eterno”. Una decisione amichevole, dunque, visto anche che Imagine Entertainment, la compagnia di Howard e Brian Grazer, rimarrà dietro al progetto. Tom Hanks dovrebbe riprendere il ruolo di Langdon, stavolta impegnato a sciogliere una fitta rete di cospirazioni legate alla massoneria a Washington D.C. Il pretesto per la solita corsa contro il tempo sarà un misterioso oggetto ricoperto di strani codici, e il rapimento del suo mentore Peter Solomon, filantropo e massone.

La notizia non è del tutto negativa: Howard non ha mai mostrato dimestichezza con il linguaggio del thriller, con il risultato che due libri imbevuti di suspence si sono trasformati in blockbuster ben poco emozionanti. Ben venga, dunque, il cambio al vertice: e poi Howard non rimarrà certo disoccupato. Nel suo futuro ci saranno “Rush”, biopic sui piloti Niki Lauda e James Hunt interpretato, pare, da Daniel Bruhl e Chris Hemsworth, e “Under The Banner Of Heaven”, tratto dalla striscia di Mad Magazine “Spy vs. Spy”. Sospeso, per ora, l'ambizioso adattamento de “La torre nera” di Stephen King.