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Nicolas Cage: “Essere famosi oggi fa schifo”

La star si scaglia contro le celebrità senza talento che popolano il gossip

Solo per vendetta - Nicolas Cage

11.03.2014 - Autore: Marco Triolo
Nicolas Cage è stato ospitato dal South by Southwest (SXSW), festival di cinema, musica e media interattivi che si tiene ogni primavera a Austin, in Texas. L'incontro, moderato da David Gordon Green, che l'ha diretto nel recente dramma di ambientazione texana Joe (visto da noi a Venezia), ha preso una piega interessante quando l'attore ha detto la sua su un tema complesso come quello della fama, nell'epoca del gossip e dell'esposizione mediatica totale dovuta all'emergere dei social media. Un'epoca in cui “essere famosi fa schifo”, e in cui la fama è diventata un valore da raggiungere di per sé, scevra da qualsiasi merito.

Ho iniziato a recitare perché volevo essere James Dean – racconta Cage – Lo vidi in Gioventù bruciata e La valle dell'Eden. Niente mi ha influenzato allo stesso modo – né brani rock o musica classica – come Dean in La valle dell'Eden. Mi ha sconvolto, mi ha fatto dire 'Ecco cosa voglio fare'. Questo è stato prima che tutti avessero una cosa chiamata smartphone, prima dell'avvento delle 'celebutard' – essere famosi per il gusto di esserlo. Non mi sto lamentando, ma fa davvero schifo essere famoso oggi”. Notare che “celebutard” è un termine composto che unisce le parole “celebrity”, “debutante” e “retard”, prendendosi gioco di VIP come Paris Hilton che hanno raggiunto la fama (e le prime pagine delle riviste e dei siti di gossip) senza avere alcun talento preciso.

Cage se l'è presa anche con un certo modo di intendere la critica cinematografica: “Nel Los Angeles Times, il critico che ha recensito Il cattivo tenente: Ultima chiamata New Orleans ha scritto anche di quante case io abbia comprato o venduto. Che diavolo c'entra la vita privata di Lindsay Lohan con la sua performance in The Canyons? Bisognerebbe parlare solo del lavoro in sé. Che differenza fa se Bill Clinton ha avuto una storia extraconiugale? Che impatto ha nel suo lavoro di presidente? Non voglio vedere il lavoro di una persona eclissato dagli aspetti della sua vita”. Un punto di vista assolutamente condivisibile.

Fonte: Indiewire