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È morto Riz Ortolani

Ci lascia il compositore de Il sorpasso, I giorni dell'ira e Cannibal Holocaust

Riz Ortolani

24.01.2014 - Autore: Marco Triolo
Il 2014 non dà tregua: in questo primo mese ci hanno già lasciati Arnoldo Foà, Claudio Abbado e Carlo Mazzacurati, e ora se ne va anche un altro grande: il compositore Riz Ortolani.

Ortolani aveva 87 anni: era nato a Pesaro nel 1926 e, dopo essersi diplomato a 19 anni presso il conservatorio Gioacchino Rossini della sua città natale, si trasferì a Roma e iniziò a lavorare prima come pianista in una sala da ballo e poi in RAI. In seguito, tra il 1955 e il 1960, visse all'estero e lavorò come direttore d'orchestra in diversi locali da ballo prestigiosi. Tornato in Italia, intraprese la carriera al cinema per cui tutti lo ricordano, e durante la quale compose oltre trecento partiture (tra cui anche alcune televisive).

Lo ricordiamo soprattutto per Mondo cane, il documentario di Gualtiero Jacopetti, Paolo Cavara e Franco Prosperi la cui canzone dei titoli di testa, “More”, vinse un Grammy, fu candidata all'Oscar e divenne un successo internazionale; Il sorpasso, classico di Dino Risi; e poi western (I giorni dell'ira, colonna sonora presa in prestito più volte da Tarantino; O' Cangaceiro), polizieschi (Banditi a Milano, Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica, Si può essere più bastardi dell'ispettore Cliff?), miniserie TV (La freccia nera, La piovra) thriller (Sette orchidee macchiate di rosso, Non si sevizia un paperino) e il cult horror di Ruggero Deodato, Cannibal Holocaust, la cui melodia bucolica sposata agli orrori più efferati ha fatto scuola.

Ortolani ha collaborato assiduamente con Pupi Avati, firmando le colonne sonore di, tra gli altri, I cavalieri che fecero l'impresa, Il cuore altrove, La seconda notte di nozze, Il papà di Giovanna, Una sconfinata giovinezza e la miniserie Il matrimonio. Un grandissimo, ci mancherà.