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È morto il regista Giulio Questi

Ospite recente del Torino Film Festival e regista del cult western Se sei vivo spara, Questi fu anche partigiano. Si è spento a 90 anni

Signore & signori - Giulio Questi

03.12.2014 - Autore: Marco Triolo
A pochi giorni dalla sua apparizione al Torino Film Festival, il regista Giulio Questi si è spento all'età di 90 anni. Nel corso della sua vita è stato sceneggiatore, regista, attore, scrittore e partigiano, assistente di Valerio Zurlini e Francesco Rosi e interprete de La dolce vita di Fellini e Signore & signori di Germi. La sua carriera di regista per il cinema è durata solo una manciata di film, tra cui il cult western Se sei vivo spara con Tomas Milian, uno dei più scioccanti spaghetti western mai realizzati, in cui Questi si ispirò ai giorni della Seconda Guerra Mondiale per concepire le scene più violente; diresse inoltre il giallo La morte ha fatto l'uovo e il surreale Arcana. Dopo quest'ultimo, uscito nel 1972, Questi si ritirò dal cinema e si dedica alla TV, firmando tra l'altro le miniserie I giochi del diavolo, Quando arriva il giudice e L'ispettore Sarti – Un poliziotto, una città.

Tra i suoi ultimi lavori c'è una serie di sette cortometraggi sperimentali realizzati in digitale e pubblicati dalla Ripley's Home Video nel cofanetto By Giulio Questi. Nel 2014 ha pubblicato un libro di memorie, “Uomini e comandanti” (ed. Einaudi) che racconta le sue esperienze nella resistenza.

Il Torino Film Festival, e la direttrice Emanuela Martini, hanno voluto dedicargli una lettera di addio:


Caro Giulio,

è stato un grande piacere e un vero divertimento conoscerti: nei giorni della settimana che hai trascorso a Torino sei stato una fonte di continue scoperte, per il pubblico e tutti noi che ti ascoltavamo, con il tuo senso dell’umorismo e l’abitudine (magnifica) di giocare “al ribasso”, di inserire sprazzi illuminanti di teorie di cinema e di moralità all’interno di racconti e aneddoti, senza prenderti troppo sul serio ma anche senza sminuire mai il tuo lavoro, di scrittore, cineasta, narratore. Che tu avessi humour, cultura e umanità si capiva dai film, lunghi e corti, che hai realizzato, dalle invenzioni con cui hai anticipato decenni di cinema successivo, dalla tua instancabile voglia di raccontare, con parole e immagini, il mondo che vedevi cambiare dall’osservatorio di casa tua. Ma essere partecipi di queste qualità dal vivo è un regalo enorme che hai fatto agli spettatori del Torino Film Festival. Dovunque tu sia adesso, spero ti stia divertendo a riprendere vecchi compagni e irriducibili nemici con la tua camerina digitale. Un grande abbraccio, Giulio!
 
Emanuela Martini e tutto il Torino Film Festival