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Morto Gene Wilder, il genio della commedia aveva 83 anni

Un grande attore che ci ha regalato alcuni dei film più divertenti del ventesimo secolo

29.08.2016 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Gene Wilder, uno dei più grandi geni della commedia cinematografica, se ne è andato a 83 anni. E' difficile trovare un unico ruolo che lo abbia consacrato sul grande schermo: sono tanti, invece, i suoi personaggi che hanno fatto la storia del cinema nel Ventesimo secolo. La mente va subito al dottor Frederick Frankenstein (si pronuncia "Frankenstìn") nel cult di Mel Brooks, Frankenstein Jr. (1974). Tre anni prima, era stato Willy Wonka nell'indimenticabile adattamento de La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl. Alla fine degli anni Settanta iniziava anche un'altra collaborazione memorabile, quella con Richard Pryor con cui ha fatto coppia quattro volte sul grande schermo. 

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La notizia della morte di Wilder è stata comunicata dalla sua famiglia all'Associated Press. Sono stati i nipoti a confermare che l'attore si è spento a Stamford nel Connecticut in seguito a complicazioni causate dal morbo di Alzheimer. Sin dal 1999 aveva avuto forti problemi di salute quando gli è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin e si è dovuto sottoporre a terapia radiottiva e trapianto di cellule staminali. 
 
Era nato a Milwaukee, all'anagrafe Jerome Silberman, l'11 giugno del 1933, figlio di un immigrato russo che importava bottiglie di birra in miniatura. Quando il piccolo "Jerry" aveva sei anni, la madre veniva colpita da un infarto che la lasciava invalida. E' stata proprio la madre il suo primo pubblico, che lui cercava di intrattenere facendola sorridere per tirarla su di morale. 
 
Aveva preso in prestito il nome "Gene" dal protagonista del romanzo di Thomas Wolfe, Angelo, guarda il passato. Aveva scelto invece il cognome Wilder per uno dei suoi idoli, lo scrittore Thornton Wilder
Dopo aver studiato teatro all'Università dell'IOWA Gene Wilder ha iniziato a recitare professionalmente, arrivando presto a Broadway negli anni Sessanta, quando ha anche interpretato il ruolo di Billy Bibbit in Qualcuno volò sul nido del cuculo.
 
Il debutto nel cinema è arrivato nel 1967 con Gangster Story, dove ha interpretato il becchino Eugene Grizzard, rapito da Bonnie e Clyde insieme alla moglie. Nel 1968 ha iniziato la sua collaborazione con Mel Brooks che lo ha voluto in Per favore non toccate le vecchiette, ruolo per cui ha ottenuto la sua prima nomination all'Oscar come non protagonista. Nel 1972 lo ricordiamo diretto da Woody Allen in Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul sesso. Nel '74 è stato richiamato da Brooks per rimpiazzare l'attore Gig Young in Mezzogiorno e mezzo di fuoco. Nel 1975 è diventato regista e ha diretto la commedia Il fratello più furbo di Sherlock Holmes. Due anni dopo è tornato a dirigersi ne Il più grande amatore del mondo. Nel '79 lo ricordiamo nei panni del folle rabbino che faceva coppia con il bandito Harrison Ford in Scusi, dov'è il West?
 
Nel 1976 la prima collaborazione con Pryor nel film Wagon-lits con omicidi, seguito nel 1980 da Nessuno ci può fermare e nel 1989 dal celebre Non guardarmi, non ti sento. L'ultima collaborazione risale al 1991 con la commedia Non dirmelo, non ci credo. Nel 1984 ha diretto è interpretato La signora in rosso in cui lo vedevamo ossessionato e sedotto da Kelly LeBrock. Nello stesso film era affiancato da Gilda Radner, sua moglie dal 1984 al 1989, quando l'attrice è morta sconfitta dal cancro. Wilder ha avuto quattro mogli, l'ultima è stata Karen Boyer, sposata nel 1991. 

Una delle sue ultime apparizioni risale al 2002, quando è stato guest star nella sit-com Will & Grace, un piccolo ruolo che gli è valso l'Emmy Award nel 2003.
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