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Maniac - La nostra recensione

A Cannes ritorna l'horror. Ma il remake interpretato da Elijah Wood è un insopportabile esercizio di stile

Maniac - Elijah Wood

28.05.2012 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes
Dopo venti film d’autore visti in dieci giorni, alla ricerca di un mancato capolavoro (forse a eccezione di  “Amour” di Haneke), il Festival di Cannes prova a regalarci una ventata di aria fresca che ha il gusto del sangue. È così che al quinto minuto di “Maniac” – quando sullo schermo la mano di Elijah Wood posa il suo coltellaccio sulla testa di una poveretta prendendole lo scalpo – l’intera Salle Lumière scoppia in un applauso divertito e un po’ liberatorio.

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Il problema è che il remake del film di William Lustig (datato 1980) è un esercizio di stile che per novanta minuti cerca di mostrare il tutto secondo la prospettiva di un giovane serial killer il cui piacere estremo è quello di uccidere le vittime con tutte le coltellate del mondo.

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Un peccato che non ci siano altre idee, dal momento che la sceneggiatura del film è scritta da Alexandre Aja, regista che sa come sporcarsi le mani nel sangue – lo ha già dimostrato nel buon remake de “Le colline hanno gli occhi”. Dunque niente più di una serie di omicidi di povere ragazze mezze decerebrate (che nell’era di internet sono pronte ad accogliere un estraneo con qualche rotella fuori posto nella loro casa). Per il resto ci sono manichini a compensare le sofferenze di un rapporto edipico e un Elijah Wood il cui cognome calza a pennello: l’attore non è mai stato così legnoso nei panni del serial killer represso che vediamo in faccia solo quando si guarda allo specchio. Quella della soggettiva è una buona idea tirata per le lunghe al fine di coprire i vuoti e la totale mancanza di tensione. Perfino i realizzatori non ci credono fino in fondo, abbandonando la camera in prima persona in un paio di sequenze inspiegabili.

Da dimenticare.

Per sapere tutto dell'appena conclusosi Festival di Cannes, vi invitiamo per l'ultima volta a sfogliare il nostro speciale.