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Macabri e ironici

Macabri e ironici

Amores Perros

23.04.2001 - Autore: Beatrice Rutiloni
I MACABRI   \"Amores Perros\" il secondo film messicano di cui parliamo in questo speciale, girato in digitale dal regista dj Alejandro Gonzalez Inarritu, ha smosso molte poltrone, distolto parecchi sguardi, animato non poche discussioni. E un film adrenalinico con lintento di stupire, con un gran ritmo e una certa dose di coolness nel girare sporco, condito da unastuta colonna sonora hip hop latino americana. Alla base una fondamentale domanda: cosè che oggi può dar fastidio, dato che veder fare del male agli uomini non è più così scioccante? Risposta: violenza sugli animali. Un polverone è assicurato, se non altro dalle associazioni animaliste. E così fu. Dalla lezione di \"Pulp Fiction\" in poi nulla fu mai così macabro come Amoricani, né altrettanto artificioso. AmoresPerros pecca a metà, spacca a metà. Lidea di tessere con un animale il medesimo rapporto autodistruttivo che si insatura con un essere umano è macabra di per sé, ma più di tutti lo è il senso profondo di questo aspetto: lincomunicabilità esasperata dei nostri giorni, che in fondo è la chiave dei tre episodi a struttura intrecciata del film. Ma almeno questo tipo di macabro ha un senso aspro di toccare il fondo, mentre quello di film come \"Sweet november\" di Pat O Connor, protagonista la collaudata coppia di Avvocato del diavolo Reeves-Teheron, è un macabro peggiore, forse. Abilmente mascherato da storia damore allultra miele, rappresenta quanto di più ipocrita, buonista, inverosimile e idiota si possa vedere nella fiction cinematografica riguardo ad una relazione amorosa. Rimpiangiamo film come Una relazione privata e continuiamo a inanellare autunni a New York e novembri metropolitani a San Francisco, di gente che non riesce a provare niente, che decide a comando di abbandonare vecchie abitudini e ritrovare la pace in se stessi grazie a un angelo sotto forma di ragazza un po scapestrata sopra le righe ma simpatica, che alla fine e puntualmente fa sempre perdere la testa. Possibile che nessuno mai abbia dei rimpianti nel copione dellamore smielato con sacrificio? Eppure il regista è irlandese   GLI IRONICI   Vivaddio! Alla fine lautoironia è quella che salva la vita. Che salva lamore. Ed è forse questa la sola cosa per affrontare intelligentemente il futuro (o il passato). Ridere, di se stessi, di come vanno le cose, di quello che siamo, di come ci vedono gli altri, ridersi addosso, proporsi e riproporsi in maniera ridicola. Chi lha detto che la leggerezza non è profonda? Spesso è un processo lento, quello che porta a scivolare sulle cose, a ironizzare. \"Born romantic\" è una commedia del regista inglese di David Kane, che fornisce un senso importante al percorso che stiamo facendo. Anzitutto è positivista, racconta la storia di tre coppie che alla fine riescono a trovarsi (una a ri-trovare) dopo liniziale inevitabile fase del respingimento. Il segreto? Basta imparare a ballare la salsa, a danzare nella vita con il ritmo giusto, in una parola, a scivolare. Coglie la vera essenza del romanticismo, mai titolo fu più azzeccato, che è quella di far sognare, restare il più possibile nel limbo del non-detto, dell ancora deve succedere tutto, suggerendo tra le altre cose un ottimo manuale duso pratico per chi vuole conquistare la persona amata. Intelligentissimo, ironicamente futurista dellamore è \"Thomas in love\" il film di Pierre-Paul- Renders, uscito qualche tempo fa. Un film piccolo che ha avuto un successo notevole, soprattutto per la capacità di trattare temi pericolosi come realtà futuristiche o futuribili (tipo amore ai tempi del cybersex) in chiave ironica, il che lo rende piacevole, poco pretenzioso e credibile, oltre a donare la bella metafora dellamore come spinta alla rinascita personale.