Nel corso di questo primo film, inoltre, avrà luogo un evento fondamentale per la storia della Terra di Mezzo: l’incontro fra Bilbo e Gollum, una misteriosa e infida creatura che vive nelle viscere delle montagne, e che custodisce gelosamente un preziosissimo “tesoro”. Come tutti i fan de Il signore degli anelli sapranno fin troppo bene, questo incontro e la conseguente sfida agli indovinelli fra Bilbo e Gollum (uno dei capitoli più famosi del romanzo) determineranno il passaggio dell’anello dell’invisibilità nelle dita di Bilbo: un piccolo oggetto che racchiude tuttavia un potere inimmaginabile e spaventoso, le cui origini saranno esplorate nei film successivi della trilogia.
Proprio Gollum, già apparso ne Il signore degli anelli, è uno dei personaggi più rappresentativi ed affascinanti dell’universo creato da Tolkien. Piccolo, viscido e di aspetto ripugnante, Gollum è una creatura delle caverne, che vive nell’ombra e in completa solitudine, consumato dal peso dell’anello e con un animo diviso dalla dicotomia fra il bene e il male. Per ricreare questo singolare personaggio sullo schermo, Peter Jackson si è servito della rivoluzionaria tecnica del motion-capture: la figura di Gollum è stata infatti realizzata digitalmente grazie al computer, mentre i movimenti, il volto e le espressioni di Gollum sono stati ripresi da quelli di un attore in carne e ossa, che aveva addosso una tuta ricoperta di marcatori collegati al computer. Questo attore, che già ne Il signore degli anelli aveva fornito un’interpretazione sorprendente, è l’inglese Andy Serkis, che proprio grazie al personaggio di Gollum ha acquistato una grande popolarità in tutto il mondo.
La performance fornita da Serkis ha rappresentato qualcosa di decisamente diverso rispetto a tutto ciò che era stato visto in precedenza al cinema, sia in termini di recitazione che di effetti speciali; e ne Lo Hobbit l’attore tornerà dopo circa dieci anni a “dar vita” a Gollum, questa volta con l’ausilio del 3D, riportando sulla scena una delle figure-simbolo del cinema dell’ultimo decennio, oggetto di imitazioni, omaggi e perfino parodie.
Nel frattempo, Andy Serkis ha avuto ulteriori occasioni di specializzarsi in questa tecnica particolarissima, del quale resta l’assoluto pioniere: nel 2005, sempre per la regia di Peter Jackson, ha animato con il motion-capture il gigantesco gorilla del kolossal King Kong; nel 2011 ha impersonato la scimmia Caesar nel film di fantascienza L’alba del pianeta delle scimmie; e sempre nel 2011 è stato il Capitan Haddock, il marinaio amico e alleato del giovane reporter Tintin, nel film d’animazione Le avventure di Tintin: Il segreto dell’Unicorno, diretto da Steven Spielberg e prodotto da Jackson.
Infine quest’anno rivedremo Serkis alle prese con il ruolo che lo ha reso celebre. Del resto, Serkis stesso non nasconde il profondo legame che lo unisce a Gollum: “Gollum non si è mai allontanato da me perché è stampato con inchiostro indelebile nel mio DNA. Però ammetto che è stato strano tornare indietro e interpretare un personaggio così assorbito dalla coscienza collettiva al punto da sembrare quasi che non mi appartenesse più. Comunque tornare nella sua pelle mi ha emozionato ancora una volta”. E noi spettatori fra meno di un mese torneremo a sentire Gollum mormorare con la sua voce sibilante una frase entrata ormai nel linguaggio comune: “Il mio tesssoro...”.
In uscita il 13 dicembre, Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato è distribuito in Italia da Warner Bros. Qui ne potete vedere il trailer.
