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L’Arno come il Gange con il River to River Festival

L'india di oggi nell’unica rassegna italiana dedicata alla cinematografia contemporanea del paese orientale

Chronicles of a Temple Painter

Chronicles of a Temple Painter

02.12.2014 - Autore: Alessia Laudati
Dal 6 al 12 dicembre il cinema Odeon di Firenze si trasforma in una succursale speziata del Taj Mahal. 40 film, tra prime nazionali, europee e mondiali, esplorano l’India contemporanea con la quattordicesima edizione del River to River Festival, unico festival nostrano dedicato alla cinematografia indiana contemporanea. La rassegna, ideata e diretta da Selvaggia Velo, con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India e di FIND - India/Europe Foundation for New Dialogues, esplora quest’anno temi come il rapporto delle giovani generazioni con web 2.0, energie rinnovabili, diritti umani, tradizione e mobilità sociale. 
 
Oltre alle pellicole in concorso, spazio anche alle star internazionali con Irrfan Khan, attore indiano adottato da Hollywood. La star, già protagonista di pellicole come Vita di Pi, della serie televisiva In Treatment e del prossimo Jurassic World, sarà presente al Festival e riceverà le chiavi della città da parte del sindaco Dario Nardella. Dopo Firenze il Festival approda poi a Roma, per poi toccare Milano e per la prima volta nella storia della manifestazione, approdare a Mumbay in primavera. 
 
River to River scalda quindi motori e decide di inaugurare la rassegna con una commedia e chiudere poi con una pellicola in salsa bollywoodiana. Si comincia con la prima nazionale di Finding Fanny del regista Homi Adajanam, successo al botteghino indiano e opera che conferma il trait d’union tra Italia e India. “Abbiamo deciso di aprire con questa commedia – dichiara Selvaggia Velo, direttrice del Festival – perché non è facile trovare dei film come questo che accomunino l’ironia italiana e indiana”. La chiusura è invece affidata a Ram Leela di Sanjay Leela Bhansali, appassionante Romeo e Giulietta in salsa Bollywood, tra musiche e scenografie da sogno.
 
LUNGOMETRAGGI IN CONCORSO
Il festival presenta cinque lungometraggi in concorso. Si parte domenica 7 dicembre (ore 17.30), con la commedia M Cream di Agneya Singh, la storia di formazione di un gruppo di amici che, grazie alla ricerca di una mitologica tipologia di hashish, rivaluteranno i loro valori e il loro stile di vita; lunedì 8 dicembre (ore 20.30) l’amore sarà protagonista nella prima europea di Mrs. Scooter di Shiladitya Moulik (che incontrerà il pubblico in sala), storia di sentimenti a bordo di una vespa e martedì 9 (ore 20.30) nel poetico Fandry di Nagraj Manjule, film pluripremiato e vincitore del Mumbai International Film Awards, che racconta la storia difficile tra un giovane dalit, appartenente agli intoccabili, e una compagna di classe appartenente ad una casta più alta. Mercoledì 10 dicembre, in occasione del Human Rights Day, alle ore 20.30, il festival presenta la prima italiana di Sold, del regista Premio Oscar Jeffrey Brown (che incontrerà il pubblico in sala). Prodotto da Emma Thompson e con David Arquette e Gillian Anderson nel cast, il film narra il problema dello sfruttamento della prostituzione minorile nei bordelli di Calcutta. A chiudere la selezione, giovedì 11 dicembre (ore 20.30), sarà presentata la prima italiana di I am Yours di Iram Haq, interpretato dall’attrice Amrita Acharia, tra le protagoniste della serie cult Il trono di spade, sulle vicende di una giovane madre single indo norvegese che vive ad Oslo e la difficoltà di far coesistere le due culture tra amore e solitudine.  
 
DOCUMENTARI IN CONCORSO
Nella sezione Doc India, dedicata al cinema documentario in tutte le sue declinazioni, si parte lunedì 8 dicembre (ore 16) con il docu Goonga Pehelwan di Prateek Gupta, Mit Jani e Vivek Chaudhary, sulle vicende dell’omonimo campione di lotta indiano non udente e la sua corsa alle qualificazioni per le Olimpiadi di Rio del 2016, mentre martedì 9 dicembre (ore 18.30) sarà proiettata la prima mondiale di Chronicles of a temple painter di Shravan Katikaneni, storia di un uomo hindu che salva una neonata musulmana dallo scoppio di una bomba nella cittadina di Hyderabad, suscitando polemiche tra le due comunità. A seguire (ore 19.30), si terrà la prima italiana di That elephant from the bridge di Abhilash Vijayan, silenzioso ritratto della vita di un circo indiano. Giovedì 11 (ore 18.30) la musica sarà la protagonista in Champ of the camp di Mahmoud Kaabour, documentario su un concorso canoro tipo "X Factor" in stile Bollywood, a cui partecipano ogni anno moltissimi operai indiani che lavorano negli Emirati Arabi, che cercano nel concorso un riscatto da una vita difficile e lontana dagli affetti.
 
CORTOMETRAGGI IN CONCORSO
Le proiezioni dei cortometraggi in concorso al 14° River to River, tutti in prima italiana, si concentreranno in due giornate. La prima sarà incentrata su storie di vita quotidiana, domenica 7 dicembre (dalle ore 16), con la proiezione di 6 Cup Chai di Laila Khan, Dreamworks di Vishal Vittal, Hechki di Kartik Singh e My Dear Americans di Arpita Kumar, The Frame di Samvida Nanda. A fine proiezione i registi Laila Khan e Kartik Singh incontreranno il pubblico. La seconda giornata di corti, mercoledì 10 (dalle ore 17.30), parlerà di amore in tutte le sue declinazioni con i corti 8 to 8 di Pratim Dasupta, Bar Stools del duo Varun Bajaj e Neale Hemrajani, Chypre di Anish Dedhia, Int Café night di Adhiraj Bose e Stuff di Sofian Khan. Nel programma, giovedì 11 (ore 11), anche la Student Film Section, una selezione di cortometraggi in prima europea fuori concorso, provenienti dalle tre maggiori scuole di cinema indiane, il  Film and TV Institute di Pune, la Whistling Woods di Mumbai e il Prasad Film and TV Institute di Chennai.
 
 
 
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