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Laszlo Nemes presenta Tramonto a Venezia: “Il mio cinema è misterioso come la realtà”

Il regista de Il figlio di Saul torna con un'opera seconda di grande impatto visivo. Lo abbiamo incontrato

Tramonto

03.09.2018 - Autore: Marco Triolo
Incontriamo Laszlo Nemes in occasione della presentazione a Venezia del suo nuovo film, Tramonto, opera seconda che arriva a tre anni da Il figlio di Saul. Sunset è ambientato negli anni Dieci a Budapest, proprio in coincidenza con il “tramonto” dell'impero austro-ungarico poco prima della Grande Guerra. Un personaggio femminile forte, l'aspirante modista Irisz Leiter (Juli Jakab), si muove per le strade di una metropoli all'apice della sua potenza, brulicante di vita, che non la vuole e tenta più volte di espellerla come fosse un'infezione. Alla ricerca di un fratello che non sapeva di avere e di qualcosa che nemmeno lei capisce fino in fondo...
 
“Irisz non può avere accesso a tutte le informazioni sulla rete di eventi che la circonda”, spiega Nemes, “perciò è pietrificata da quello che accade”. “Non è una protagonista convenzionale, ha uno sguardo particolare e un'energia che la porta avanti. Ma c'è un conflitto tra il fatto che la gente si aspetta che non si muova e il fatto che lei sia invece alla ricerca della verità”.
 
La macchina da presa la segue costantemente, spesso dalle spalle, spesso esplorando il suo volto in primissimo piano e lasciando fuori fuoco l'ambiente intorno a lei. “Volevo creare un mondo molto personale, vicino alla percezione dell'individuo. Mi interessa immergere lo spettatore in un universo a cui non abbia pieno accesso, un viaggio che rompa con i codici classici del cinema. Il cinema di solito ci presenta un mondo in cui tutto è esplicito, ma nella realtà il mondo è spesso precluso a noi”.
 
Tramonto anticipa gli stravolgimenti della società che avrebbero condotto alla Prima Guerra Mondiale, mostrando un mondo vivo e moderno eppure destinato ad autodistruggersi. “Volevo tornare indietro al crocicchio, chiedermi come siamo arrivati da un mondo così sofisticato al suicidio dell'Europa”. “Nelle strade della Budapest del film si aggirano forze buie che non possiamo davvero capire. Il mio film è allo stesso tempo molto concreto e realistico ma con elementi di favola”.
 
Lo stile scelto da Nemes è spesso enigmatico, non vengono quasi mai date risposte e tutto si muove su un lato più allegorico che lineare, in cui la narrazione visiva e sonora è di gran lunga più importante della parola. “Mi attira quello che sta al di sotto, l'ignoto. Nel cinema abbiamo ormai la possibilità di mostrare sempre di più, ma io preferisco mostrare meno”.
 
Tramonto, co-prodotto dal Torino Film Lab, sarà distribuito in Italia da Movies Inspired tra fine ottobre e novembre.
 
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