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La rivoluzione sessuale di Maggie Gyllenhaal

Rivoluzionaria sul grande schermo, dolce madre di famiglia nella vita. La nostra intervista alla protagonista di "Hysteria"

Maggie Gyllenhaal

21.02.2012 - Autore: Pierpaolo Festa
Più rivoluzionaria che eroina. Questa è Maggie Gyllenhaal, almeno sul grande schermo, dove anni fa ci conquistò nella commedia nera “Secretary”, una delle prime pellicole mainstream incentrata sulla passione per il sesso fetish. Nei panni dell’avvocato Rachel Dawes ha provato a rivoluzionare Gotham City, mettendo i gangster in gattabuia, ma ha anche avuto la forza di dire no all’Uomo pipistrello, spezzandogli il cuore. Adesso eccola in abiti vittoriani, “suffragetta all’epoca del vibratore” nel divertente “Hysteria”. 

“Di solito nei film di Hollywood le donne sono la personificazione delle fantasie maschili – ci racconta l’attrice – Questi sono i film che mi interessano meno. Quello che mi piace di questo mestiere è interpretare personaggi femminili che incarnino la fantasia delle donne. Prendete il mio ruolo in ‘Hysteria’, più che un personaggio reale, sembra un animale selvaggio. La donna di un altro pianeta”. A proposito del suo ruolo da rivoluzionaria, la Gyllenhaal afferma: “Charlotte non avrebbe nessuna chance oggi. Se una donna prova a dire sul lavoro ‘non sono d’accordo. Forse potremmo provare in un altro modo’, allora viene subito etichettata come persona fastidiosa. Al contrario gli uomini che fanno così vengono accolti come propositivi e geniali”.

Maggie Gyllenhaal Hysteria intervista

Quanto somigli al tuo personaggio?

Be’, ci sono alcune qualità del personaggio di Charlotte che vorrei avere, altre invece che vorrei evitare. Si tratta comunque di una fantasia: un personaggio del genere non sarebbe mai sopravvissuto all’epoca vittoriana. La verità è che in quell’epoca gran parte delle donne erano infelici.

Raccontaci invece di te: pratichi qualche attività per scaricare le tensioni?

Adesso faccio Ashtanga Yoga. Prima ero “addicted” alla ginnastica aerobica che ho praticato per un anno. Saltavo, sudavo e ascoltavo musica a tutto volume: lo facevo così tanto che ero capace di nominare la top 40 delle canzoni che trasmettevano alla radio tutte le volte. D’un tratto mi è mancato lo yoga, non lo praticavo da quindici anni. Adesso ho ricominciato.

E per quanto riguarda passioni sportive che condividi con tuo marito Peter Sarsgaard?

Lui adora il calcio, il che è insolito per un americano. Guardiamo le partite alla TV: ora anche io sono capace di distinguere Manchester United e Manchester City!

Tuo marito viene scelto spesso per interpretare il ruolo del cattivo. Come mai secondo te lo cercano soprattutto per quei personaggi?

Lui vi direbbe che è colpa delle star che non hanno il coraggio di cambiare ruolo e che vogliono tutte interpretare sempre l’eroe. Io, invece, credo che la ragione sia la sua capacità di trasmettere gentilezza e umanità anche nei personaggi negativi. Ricordate “Boys Don’t Cry”? Potevamo benissimo pensare a quel personaggio come a un amico. E poi eccolo diventare violento e pieno di odio: questo ci fa identificare tanto con quel ruolo. Anche in “Green Lantern”, che è un blockbuster, lui è un cattivo umano. Ecco perché è un ottimo bad guy.

Maggie Gyllenhaal Hysteria intervista. L'attrice e il marito Peter Sarsgaard
Hysteria: intervista a Rupert Everett

È mai stato geloso dei tuoi nudi sullo schermo o delle tue scene piccanti?

Peter non è affatto geloso, e questa è una cosa fantastica. Lui è un tipo tranquillo, ecco perché sono fortunata, dal momento che so bene che sullo schermo sono io quella che ha interpretato più scene spinte. Direi che io sono più gelosa di lui, ma più invecchio più sono tollerante.

Chiedi mai a tuo marito o a tuo fratello Jake un consiglio sulle sceneggiature che ti offrono?

Non capita spesso di parlare di queste cose con mio fratello, ma con Peter è inevitabile: ne dobbiamo parlare per ragioni logistiche. È importante organizzarsi e pensarci due volte prima di accettare un impegno di mesi all’estero. Comunque quando inizio a chiedere pareri su un copione, vuol dire che non ne sono sicura e quindi che probabilmente non dovrei accettarlo.

Tornando a “Hysteria”, quali sono state le tue reazioni quando hai visto il film in sala con il pubblico?

Mettiamola così: sul set non mi sono mai vergognata, né ho avuto scene troppo scomode. Poi, anche se tratta di orgasmi e vibratori, penso che i primi a essere presi in giro nel film siano proprio gli uomini. In sala invece ho provato timidezza insieme a tutti gli altri spettatori. Credo che “Hysteria” sia un film coraggioso: in sala la gente ride, viene coinvolta dalla storia e torna a casa pensando. Sono questi i film che adoro, quelli che ti fanno pensare e non devono per forza essere serissimi.

Maggie Gyllenhaal Hysteria intervista

Sia tu che tuo marito avete girato diversi film in Gran Bretagna: da “Tata Matilda” a “An Education”, fino a “Hysteria”. Ti piacerebbe viverci?
Amo molto l’Inghilterra, ma alla fine ho sempre voglia di tornare a casa a New York. Il mio più grande sogno è vivere in Francia. Non lo ho mai fatto. Sono certa che sarei felicissima lì, anche perché parlo francese e potrei comunicare con la gente. 

E per quanto riguarda la tua passione per le rivoluzioni. Come mamma, cosa insegni alla tua bambina?
Non mi interessa la super educazione, non mi interessano le buone maniere. Mi interessa, invece, insegnare ai miei figli il rispetto. I bambini non sanno a volte come esprimerlo. È stata una mia amica a suggerirmi come fare: dico sempre a mia figlia di guardare negli occhi qualcuno nel momento in cui lo ringrazia. Le spiego: “Quando dici grazie, li fai sentire bene: guardali negli occhi e vedi come si sentono”. Questa è una cosa bellissima.

Hysteria”, in uscita il 24 febbraio, è distribuito dalla BIM

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