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La poesia del quotidiano

Dietro le soglie della commedia surreale, "Lars e una ragazza tutta sua" di Craig Gillespie cela un cuore pulsante di grande finezza psicologica, straordinariamente sensibile nel raccontare le sfaccettature di ogni personaggio rappresentato.

Lars e una ragazza tutta sua

03.01.2008 - Autore: Adriano Ercolani
Ci sono dei film che, nella loro apparente semplicità di narrazione e messa in scena, riescono comunque ad arrivare diretti al cuore di chi li guarda attraverso la sincerità del messaggio. Questo commovente “Lars e una ragazza tutta sua” è fortunatamente uno di questi. Dietro le soglie della commedia surreale – la trama può essere riassunta in pochissime battute: un ragazzo con problemi di socializzazione trova l’amore di una ragazza piuttosto particolare…- il film di Craig Gillespie cela un cuore pulsante di grande finezza psicologica, straordinariamente sensibile nel raccontare le sfaccettature di ogni personaggio rappresentato, soprattutto dei due fratelli protagonisti.

Accettando la premessa che da origine alla storia, che magnificamente si adatta a restituire allo spettatore il senso di disadattamento ed il bisogno di contatto umano del protagonista, il lungometraggio si dipana poi in maniera gentile ma assolutamente profonda, arrivando a tratteggiare figure di enorme spessore umano e di grande credibilità. Gillespie dota la sua pellicola dell’estetica propria delle produzioni indipendenti, dirigendola con linearità e puntualità: nulla di particolarmente significativo dunque nella regia, ma allo stesso tempo la messa in scena si rivela col passare dei minuti come perfettamente adattata al racconto, quindi perfettamente funzionale alle esigenze del film stesso.

Lo stesso si può dire della sceneggiatura, che sfrutta l’idea di base degna della miglior commedia degli equivoci e poi la porta avanti con un realismo ed un’intelligenza narrativa davvero sorprendenti. Il resto lo fanno un gruppo d’attori tutti in stato di grazia: partiamo col sottolineare la bella prova della giovane Kelly Garner e di Paul Schneider, uno dei caratteristi specializzati nel genere che in questi ultimi tempi si sta mettendo più i mostra, e con risultati sempre molto apprezzabili. Ma la parte dell’assoluto mattatore spetta ad un Ryan Gosling ancora una volta straordinario, che non a caso si è aggiudicato per questa interpretazione le candidature ai Golden Globes ed agli Screen Actor’s Guild, e meriterebbe senza dubbio la sua seconda nomination all’Oscar dopo quella ottenuta due anni fa per l’inedito “Half Nelson” (id., 2005).
E’ quasi impossibile riuscire a credere che un attore di tale carisma e presenza scenica riesca a trasformarsi, ad “annullarsi” dando vita e credibilità ad un personaggio così intenso e dolcemente drammatico. Siamo davvero in presenza di una performance di fattura altissima, soprattutto perché appunto interamente giocata sui mezzi toni e sulle sfumature più difficili da cogliere. Goslig è senz’altro il miglior attore della sua generazione, e questo “Lars e una ragazza tutta sua” con fa che confermarlo ulteriormente.

Il 2008 di cinema non poteva iniziare in maniera migliore, con una pellicola dotata di toccante poesia del quotidiano, che merita di essere vista ed apprezzata in ogni componente della sua realizzazione.  “Lars e una ragazza tutta sua" è un piccolo gioiello di cinema,che sarebbe un grosso errore lasciarsi sfuggire.

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