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La casa 2 compie trent'anni: ecco cosa rende unica la horror-comedy di Sam Raimi

Il film che cementò il mito di Ash e lanciò definitivamente la carriera di Sam Raimi arriva al traguardo dei trent'anni: vi raccontiamo perché è uno dei migliori horror di sempre

La casa 2

13.03.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Il 13 marzo 1987, esattamente trent'anni fa, usciva nei cinema americani La casa 2, uno di quei sequel che hanno contribuito a sfatare per sempre il cliché secondo cui “il secondo è sempre peggiore del primo”. Perché La casa 2 non è solo un grande sequel, è un grandissimo horror che fonde terrore e commedia in parti eguali, per creare un mix impalpabile di risate e intrattenimento. È talmente a sé stante che Sam Raimi, dovendo rigirare le scene del primo film per motivi di diritti, decise di non ricalcarle, eliminando tutti i protagonisti originali tranne Ash (Bruce Campbell) e la sua ragazza Linda.

 
Nasce così un quasi-sequel/reboot che affina la formula, dando a Raimi il mezzo perfetto per dare libero sfogo alla sua creatività e il suo gusto per lo slapstick, con gag visive continue e inarrestabili. Non solo: La casa 2 è anche il film che delinea in maniera definitiva il personaggio di Ash, tramutandolo nell'icona horror che tutti ricordano. Il primo capitolo, infatti, era molto più corale ed Ash era un personaggio più canonico. È qui che diventa il cinico e sbruffone anti-eroe armato di motosega e battuta pronta che tanto amiamo.

 
Ma torniamo un attimo indietro ed esaminiamo la storia del film. Dopo La casa, Raimi firmò I due criminali più pazzi del mondo e fece flop. La sua carriera rischiava di arenarsi in partenza e così accettò l'offerta del produttore Irvin Shapiro (che aveva già annunciato il sequel de La casa senza interpellarlo) e iniziò a scrivere il film con l'amico d'infanzia Scott Spiegel. Spiegel era uno dei membri della cerchia di Raimi e Campbell, e insieme avevano girato corti in Super 8 durante la loro infanzia in Michigan. Fu Spiegel ad avere l'idea di mescolare horror e commedia per realizzare un sequel meno serioso dell'originale.

 
Il progetto iniziale era un film in cui Ash sarebbe stato catapultato nel Medioevo, plot che finì poi utilizzato in L'armata delle tenebre. Questo perché il budget che il produttore Dino De Laurentiis diede a Raimi, 3,6 milioni di dollari, non era sufficiente per mettere in scena un'idea così complessa. Raimi e Spiegel rimisero dunque mano alla sceneggiatura e la riscrissero svariate volte. A un certo punto, la trama vedeva Ash prigioniero di un gruppo di detenuti evasi in cerca di un tesoro nel terreno circostante la baita maledetta.

 
A proposito di De Laurentiis, c'è un aneddoto molto interessante che spiega come finì coinvolto nella realizzazione de La casa II. De Laurentiis aveva contattato Raimi per proporgli la regia de L'occhio del male, tratto da un romanzo di Stephen King, ma Raimi aveva rifiutato. Il produttore era comunque interessato a lavorare con il giovane regista e l'occasione arrivò presto, proprio grazie a King. Quest'ultimo era infatti un grande fan de La casa e, all'epoca, era impegnato nelle riprese di Brivido proprio per De Laurentiis. Quando venne a sapere che Raimi stava cercando il denaro per finanziare il progetto, convinse De Laurentiis a produrre il film nel corso di una cena.

 
Le riprese si svolsero a Wadesboro, North Carolina, ad appena tre ore di macchina dagli uffici di De Laurentiis a Wilmington. Il set interno della baita fu costruito nella palestra di un liceo locale, mentre la troupe si sistemò in una grande casa coloniale resa famosa da Il colore viola. Il film di Spielberg era stato girato proprio a Wadesboro e quella casa era stata usata come esterno nel film.

 
Nel ruolo della posseduta Henrietta, Raimi scritturò suo fratello Ted, che già aveva lavorato come comparsa sul set dell'originale. Il costume di lattice che fu costretto a indossare era pesante e non lasciava traspirare la pelle – un bel problema nella calda estate in cui il film fu girato. Di conseguenza, alla fine di ogni giorno di riprese, la squadra degli effetti speciali guidata da Greg Nicotero (futuro produttore di The Walking Dead) era costretta a raccogliere litri di sudore dal costume. Gira voce che quel sudore venne conservato per fare un terribile scherzo a Ted Raimi nell'ultimo giorno di lavorazione...

 
Un altro famoso aneddoto del film riguarda il guanto di Freddy Krueger che si nota appeso sopra la porta del fienile. Si tratta di una risposta alla scena di Nightmare in cui Nancy guarda La casa in televisione. A sua volta, Wes Craven aveva citato La casa perché nel film di Raimi si vedeva un poster strappato de Le colline hanno gli occhi. Quel poster era stato inteso da Raimi come citazione di una scena de Le colline hanno gli occhi in cui si vede un poster strappato de Lo squalo.

 
Il film fu un moderato successo e divenne in seguito un cult. Raimi, amico e coinquilino dei fratelli Coen, aveva certamente fatto un passo importante in direzione di quel cinema finemente citazionista e in bilico tra comicità e dramma che contraddistingue da sempre i Coen e che ha fatto anche la sua fortuna. La formula sarebbe stata ulteriormente limata con L'armata delle tenebre, ma già La casa 2 contiene alcune sequenze da storia del cinema: la scena in cui gli oggetti si animano e iniziano a ridere istericamente di Ash, quella in cui il protagonista lotta con la sua mano indemoniata fino a segarsela via, o ancora quella in cui seguiamo la traiettoria di un occhio volante fino alla bocca della povera Bobby Joe.

 
È difficile dire quale sia il film migliore tra La casa e La casa II. Di certo, il sequel spezza tante barriere quante ne spezzò l'originale. Il primo in termini di cosa fosse possibile mostrare sullo schermo con pochi soldi e l'idea giusta, il secondo nel dimostrare come una consapevolezza autoriale raffinata potesse essere messa al servizio del cinema horror per dire qualcosa di nuovo. La casa II è per questo una pietra miliare del genere, da celebrare con una bella visione, l'ennesima. Magari in coppia con L'armata delle tenebre, ché un double feature non fa mai male!