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"Jurassik Park", la svolta

Gli effetti speciali fino a "Matrix"

Starship troopers

07.01.2001 - Autore: Stanislao M. Di Amato
Da questo momento la computer animation comincia ad essere utilizzata sempre di più nelle produzioni americane, fino a T2, diretto da James Cameron, che segna linizio di quella che viene ormai definita lera degli effetti speciali digitali. In questo film per la realizzazione delle numerose trasformazioni del T1000 ci si avvalse di differenti tecnologie digitali tra cui la scannerizzazione tridimensionale dellattore Robert Patrick, ottenendo un modello da animare e modificare secondo le esigenze, e la manipolazione di alcune inquadrature per lintegrazione degli elementi tra di loro. Tra i vari interventi in digitale fu necessario anche invertire specularmene linquadratura di un camion che procede verso la camera, lavoro che toccò alla Pacific Data Images (lo società che in seguito ha realizzato Z la formica). La difficoltà dellintervento era data dalla presenza di un cartello, la cui scritta, utilizzando tecniche ottiche tradizionali, sarebbe apparsa invertita, e del guidatore che, dopo l\'inversione, sarebbe apparso al posto del passeggero. In questo caso, avvalendosi di strumenti appositi, si procedette ad estrarre gli elementi da collocare correttamente ed a ricomporli ottenendo un effetto perfetto, tanto da non potersi accorgere in alcun modo dell\'intervento, salvo prestare particolare attenzione alla scritta rimasta invertita sul radiatore. Ma la svolta nel campo degli effetti digitali è sicuramente rappresentata da Steven Spielberg con Jurassic Park. La necessità di dare vita a numerosi dinosauri, dando allo spettatore la sensazione di trovarsi dinnanzi a creature credibili e quindi spaventose, richiese un grandissimo sforzo da parte della Industrial Light and Magic, la divisione di effetti speciali della Lucas Film. In questo particolare film lintegrazione tra riprese reali ed elementi generati sinteticamente fu frutto di lungo lavoro di pianificazione e di un complesso studio sulle tecnologie da impiegare. Inoltre, per ottenere una maggiore credibilità, vennero alternati modelli in computer grafica a creature a grandezza naturale animate con sistemi elettromeccanici. Unulteriore svolta nellevoluzione tecnologico artistica degli effetti speciali, ovvero nel tentativo di raggiungere un livello sempre più elevato di verosimiglianza nella realizzazione di effetti, è rappresentato da Starship Troopers. La necessità di animare un considerevole numero di insetti giganti, unito al problema di farli interagire con gli attori, spinse la Sony Imageworks a richiedere la collaborazione di Phil Tippet, grande esperto di stop motion e creatore del DID (Dinosaur Input Device), il sistema di controllo con cui erano stati animati i dinosauri di Jurassic Park (Phil Tippet è tra le altre cose lanimatore degli Snow Walkers in The Empire Strikes Back e dello spaventoso Drago alato di Dragonslayer). Per Starship Troopers fu inoltre fatto largo uso di modelli per molte inquadrature, soprattutto per quelle in cui i moduli contenenti le truppe atterrano sul pianeta e per quelle in cui le astronavi in orbita vengono distrutte, scelta effettuata dal supervisore agli effetti Speciali Scott Anderson e dovuta principalmente alla migliore resa visiva data dalle miniature. Ad oggi il più grande esempio di tecnologie per gli effetti speciali è rappresentato da Matrix, un film in cui si è virtualizzato il reale, ovvero in cui partendo da immagini statiche si sono ricostruiti gli ambienti in cui fare interagire i personaggi. Questa tecnica, già presente in Fight Club ed in spot della metà degli anni 90, permette, partendo da una serie di fotografie del set, di ricostruire adeguatamente lambiente, reilluminarlo secondo le esigenze di copione, e muovercisi allinterno senza più i limiti fisici imposti dalla presenza di ostacoli. Grazie a questo sistema, adeguatamente integrato con altre tecniche di ripresa speciale (linsieme prende il nome di bullet time), è stato possibile realizzare gli effetti di tempo zero che hanno lasciato a bocca aperta le platee di tutto il mondo. Insomma, gli effetti speciali hanno una loro storia, parallela a quella del cinema, ma hanno anche una vita propria, visto che questi illusionisti tecnologici si ispirano, e si sono ispirati, per i loro trucchi, da ogni settore dello scibile umano, dalla chimica alla fisica, dalla meccanica allelettronica. Quindi, citando un celebre film, un tecnico degli effetti speciali quando si presenta non può che dire il mio nome è Wolf, risolvo problemi.    
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