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Jurassic World 2, censurata l'omosessualità di uno dei protagonisti

Sembra esserci un trend a Hollywood, dettato dalla paura di includere personaggi apertamente gay

Jurassic World: Il regno distrutto

20.06.2018 - Autore: Marco Triolo
La strada verso una rappresentazione senza censure del mondo LGBTQ nel cinema mainstream di Hollywood è più in salita di quello che sembra. La televisione, negli ultimi anni, è stata molto più esplicita al riguardo, mostrando senza paura storie d'amore gay. Ma i blockbuster, veicoli principali per la massa dei grandi cambiamenti sociali, sembrano ancora riluttanti ad abbracciare il trend. In Jurassic World: Il regno distrutto avrebbe dovuto esserci un personaggio apertamente gay, solo che il dialogo che ne definiva la sessualità è finito sul pavimento della sala montaggio. E non è la prima volta che succede, in tempi recenti.
 
In questo caso si tratta di Zia Rodriguez, interpretata da Daniella Pineda. La paleo-veterinaria che lavora con Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) prende in giro l'Owen Grady di Chris Pratt a più riprese, chiamandolo, a un certo punto, “beefcake”, ovvero “manzo” o “fusto”, con intenti ironici. A quanto pare, questa messa in discussione del maschio alpha avrebbe dovuto proseguire in una scena ambientata nel camion in cui il gruppo di protagonisti si nasconde mentre lascia Isla Nublar.

 
“Guardo Chris e gli faccio: 'Mascella quadrata, ottima struttura ossea, alto, muscoloso. Non esco con gli uomini ma, se lo facessi, sceglierei te. Mi farebbe ribrezzo, ma lo farei'”. Questa la battuta pronunciata dalla Pineda nella scena tagliata. “Mi piaceva il fatto che, guardando Chris Pratt, il più bel ragazzo al mondo, gli dicessi che mi avrebbe fatto ribrezzo. Era un piccolo sguardo approfondito verso il mio personaggio. Ma l'hanno tagliato”.
 
Questa scelta sembra rientrare in un trend più ampio, che ha toccato vari film recenti. Da Thor: Ragnarok, dove la bisessualità di Valchiria (Tessa Thompson) non ha ricevuto l'attenzione promessa, all'ammiraglio Holdo (Laura Dern) di Star Wars: Gli ultimi Jedi, fino all'omosessualità di Albus Silente (Jude Law) in Animali fantastici: I crimini di Grindelwald, data per scontata ma mai esplicitata con coraggio, sembra che Hollywood sia più virtuosa nelle intenzioni che nei fatti. Ci vorrà un momento spartiacque, un passo ulteriore verso una più esplicita inclusione di elementi gay nel mainstream, perché le cose cambino davvero.
 
Fonte: ScreenCrush