Favreau ha comunicato alla Marvel la sua intenzione, ma si è preoccupato di rassicurare subito i fan, tramite un'intervista al Los Angeles Times, che le ragioni non sono per nulla economiche, e che anzi i rapporti con Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, rimangono amichevoli: “Io e la Marvel siamo cresciuti insieme. Gli anni che abbiamo condiviso sono stati un'esperienza fondamentale. Kevin ha il controllo totale di tutti i franchise e di come dovrebbero connettersi e io sono felice di aver avuto la possibilità di contribuire alla creazione di questo mondo. 'Iron Man' mi ha dato incredibili opportunità e Kevin e io ci stiamo godendo le carriere che questi film ci hanno donato. Non vedo l'ora di vedere cosa altri autori sapranno fare con il materiale”. A ulteriore testimonianza della sua buona fede, Favreau rimane come produttore esecutivo de “I Vendicatori”.
Insomma, dopo anni passati tra i supereroi Marvel, il regista avrebbe semplicemente bisogno di dedicarsi a qualcosa di nuovo, qualcosa che lo stimoli. E pare averlo trovato nel progetto “Magic Kingdom”, che sarà il suo prossimo film. Una storia in cui le attrazioni di Disneyland prendono vita: “Tra i parchi a tema e i film, l'iconografia Disney è stata probabilmente la prima serie di archetipi a cui sono stato esposto. Walt mi ha fatto conoscere una vasta gamma di emozioni, incluse rabbia e tristezza. Quando ho sentito del progetto per la prima volta, stavo partendo per Disneyland con la mia famiglia. Ho iniziato a prendere appunti e ho riempito un quaderno con le mie idee”.
Questa la versione ufficiale. Vulture, d'altro canto, sostiene, attraverso alcune “spiate”, che il problema economico sia stato effettivamente preso in considerazione dai Marvel Studios, notoriamente molto attenti al risparmio. Dopo due successi come “Iron Man” e il suo sequel, Favreau è diventato un nome ricercato, e dunque costoso. Pare che lo Studio abbia dovuto sborsare dieci milioni di dollari per averlo alle redini di “Iron Man 2”: se a questo denaro aggiungiamo la paga di Robert Downey Jr., anch'esso risorto a nuova vita proprio grazie alla saga, si intuisce come la somma richiesta per avere entrambi a bordo stesse diventando eccessiva.
E' possibile, infine, che Favreau non fosse troppo contento della direzione intrapresa dalla Marvel, che avrebbe voluto fin troppi personaggi in “Iron Man 3”. Ma potrebbe anche essersi trattato di una strategia intesa a sfiancare Favreau e convincerlo a mollare, per lasciare posto a qualcuno di meno caro. Qualunque sia la ragione, la Marvel ha di fronte un compito difficile: non solo dovrà rimpiazzare un autore amatissimo dai fan, ma dovrà anche fare i conti con Downey Jr., il cui potere contrattuale gli consente di avere l'ultima parola sul regista.
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