Jerry Bruckheimer

Sfogliando un dizionario del cinema per sapere chi ha girato \"Via col vento\", si trova che è un film di Victor Fleming. Anche se si tratta del regista, la vera paternità è un\'altra. Nessuno può rivendicarlo con maggior diritto del produttore David Selznick, massimo ispiratore e realizzatore, dietro le quinte, del più classico tra i classici. Allo stesso modo chiedendosi cosa abbiano in comune, oltre agli incassi astronomici, film come \"American Gigolo\", \"Beverly Hills Cop\", \"Top Gun\", \"Flashdance\", \"The Rock\", \"Armageddon\", \"Fuori in 60 secondi\", si scoprirebbe il nome di un altro produttore leggendario, sicuramente il più ricco degli ultimi ventanni: Jerry Bruckheimer. Come pochi altri colleghi, Bruckheimer sa apporre una firma ai suoi film qualunque sia il regista chiamato a dirigerli, una firma che vuol dire azione, adrenalina, eroismi a scena aperta e totale coinvolgimento emotivo dello spettatore. Bruckheimer si appresta ora a presentare il suo Via col vento, summa di una carriera inimitabile come successi e capacità di incidere nellimmaginario collettivo: \"Pearl Harbor\", appena finito di girare per la regia di Michael Bay e con unuscita prevista per il 2001, diverrà probabilmente il principe dei blockbuster dellanno venturo, il film-evento impossibile da non onorare al botteghino. Costato la spaventosa cifra di 135 milioni di dollari, uguagliata in precedenza solo da \"Armageddon\", racconta la tragedia di Pearl Harbor (dove il 7 dicembre del 1941 il Giappone attaccò e distrusse a sorpresa la flotta americana del Pacifico provocandone lentrata in guerra) intrecciandovi le avventure di due piloti amici - uno inglese laltro americano - entrambi innamorati di una crocerossina. Ai più smaliziati già viene in mente \"Titanic\", con la sua sfortunata storia damore sullo sfondo di una catastrofe storica, e ai giornalisti che ne osservano la similitudine Bruckheimer risponde candidamente: Lo spero proprio!. Non è un caso, peraltro, che tra le location figuri il grande set acquatico di Baja California costruito per il film di James Cameron e che ora tornerà ad ospitare enormi modelli navali, il cui ritocco digitale è affidato agli effetti speciali della Industrial Light & Magic di George Lucas. Titanic a parte, il filone catastrofico conosce da tempo una seconda giovinezza e colpisce il fatto che la logica del sacrificio finale (vedi anche \"La tempesta perfetta\") vada quasi sostituendo il consueto trionfalismo doltreoceano. Nellarduo compito di replicare i fasti della coppia DiCaprio-Winslet ci sono poi Ben Affleck e Kathy Beckinsale, giovane attrice con una manciata di film alle spalle in attesa di diventare diva a tutti gli effetti; ma lo stuolo di comprimari è da togliere il fiato: Jon Voight, Alec Baldwin, Cuba Gooding Jr, Dan Aykroyd, Tom Sizemore. Lintero cast è stato sballottato lungo il Pacifico per diversi mesi, dalle Hawaii a Los Angeles a San Francisco, fino ad arrivare in Texas e perfino in Inghilterra. Anche dove prevale la ricostruzione per intero dei luoghi dellazione, leffetto di realtà rimane talmente forte che, come racconta Bruckheimer, alcuni sopravvissuti invitati sul set messicano hanno pianto lacrime di commozione (e in parte di spavento) per la riproposizione esatta dei posti, del clima, delle atmosfere della tragedia che avevano vissuto in prima persona. Non ultimo infatti viene rivendicato il valore storico e pedagogico del film, che ha avuto pieno appoggio del Pentagono e delle forze militari statunitensi, felici di vedere divulgare su larga scala un evento così importante della loro storia. Attenzione però: chiedete a Bruckheimer se le ragioni della storia possano prendere il sopravvento sullo spettacolo e vi sentirete rispondere: bisogna fare ciò che è drammaticamente interessante, non vogliamo annoiare il pubblico. Questo non è un programma per lHistory Channel!. Insomma, chi attende sensazioni forti e coinvolgimento a 360 gradi non rischia la delusione. Anche questo sarà un film di Jerry Bruckheimer.