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Javier Bardem, una stella da brividi

Di maschera in maschera, l'attore spagnolo e' arrivato alla stella - e' la numero 2484 - sulla Walk of Fame dell’Hollywood Boulevard.

The Counselor<br>

18.11.2013 - Autore: Mattia Pasquini
Puo' un attore lamentarsi del taglio di capelli cui l'hanno sottoposto dei registi tra i piu' importanti del panorama cinematografico mondiale per uno dei ruoli per cui la maggior parte dei suoi colleghi avrebbe ucciso e che gli ha permesso di conquistare un Oscar come Miglior Attore Non Protagonista? Evidentemente si, se il soggetto di cui si parla si chiama Javier Bardem.



"Era deprimente guardarmi allo specchio e vedere quel taglio di capelli. E non era una parrucca! - dice l'attore spagnolo della mise sfoggiata interpretando l'Anton Chigurh di Non e' un paese per vecchi - E' terribile, tu vai al mercato, o a comprare il latte e la gente si spaventa. I Coen mi devono un altro film!". Bella scusa… Anche perche' l'acconciatura che sfoggia in The Counselor - Il procuratore di Ridley Scott (che abbiamo visto in anteprima e del quale vi parliamo altrove) non e' certo piu' presentabile, soprattutto unita a certe scelte 'eccentriche' nell'abbigliamento e negli accessori (due felini di un certo livello!).

Ma i Coen non han fatto altro che approfittare di una maschera che non e' certo nuova al cinema contemporaneo mondiale… Dopo che per molto tempo siamo stati abituati ad Antonio Banderas come 'ambasciatore' internazionale del cinema spagnolo, come attore europeo capace di superare l'oceano e imporsi anche nella Hollywood della moglie Melanie Griffith, negli ultimi anni invece e' stato un piacere imparare a conoscere il piu' giovane Javier, anche lui - come il precedente - arrivato sul grande schermo grazie all'amico Pedro Almodovar (Donne sull'orlo di una crisi di nervi, nel 1988), ma a differenza del connazionale piu' interessato in caratterizzazioni forti e situazioni spesso piu' 'underground'.

Dopo un primo decennio di carriera nel quale sesso, situazioni estreme e a tratti morbose si sono incrociate con la capacita' di dare voce a amanti focosi o corpo a perversioni piu' o meno sottili - tutto questo grazie a una fisicita' unica, non convenzionale, e a una maschera recitativa capace di mettere a disagio e affascinare insieme - e' stato scelto sempre piu' spesso per storie di disperazione umana e crisi sociale; ma sono stati probabilmente gli ultimi dieci anni a fare di Javier Bardem la star completa che si sta imponendo (anche a suo di premi vinti, tra Venezia, Cannes e Oscar) al pubblico di tutto il mondo.



Ormai sdoganato definitivamente nel mondo del 'Cinema che conta' - anche a rischio di caratterizzazioni pericolose, come Hollywood ama fare, soprattutto con gli attori stranieri - impossibile non pensare al suo Raoul Silva dello 007 numero 23, Skyfall: un cattivo sadico, cinico e crudele, dalla sessualita' ambigua e di nessuna pieta'. Una maschera che restera' impressa a lungo - grazie anche al ghigno di Bardem, persistente come quello del Gatto del Cheshire di Alice, pericoloso come quello del Joker di Batman - e che potrebbe presto essere scalzata da quella di Pirata Barbanera, ruolo nel quale la Warner sembra volerlo nella nuova versione del mito di Peter Pan attualmente in progetto.

Ma quel ghigno per ora lo ritroviamo nel Reiner di The Counselor - Il procuratore di Ridley Scott, un film che da gennaio 2014 molti accorreranno a vedere per la firma importante dello storico regista e per la presenza di Michael Fassbender, perla in un cast all star (Brad Pitt, Cameron Diaz, Penelope Cruz in Bardem) anche perche' volto sempre piu' di moda del nuovo cinema, ma di certo non al livello del nuovo cattivo del nostro Javier.