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Intervista: Javier Bardem è un attore innamorato

Abbiamo incontrato l'attore spagnolo protagonista di Mangia prega ama, nei panni di un uomo ferito ma pronto ad innamorarsi di nuovo

Mangia prega ama - Javier Bardem

02.11.2010 - Autore: Giorgia Garbuggio
Proviamo a definire Javier Bardem con un aggettivo...
Bello? Sicuramente molto affascinante! Anche se lui non ama questo tipo di apprezzamenti:
Non mi sento un’icona sexy come George Clooney o Johnny Depp , non mi interessa cosa pensa di me la gente. Provate a definirmi bello in Non è un paese per vecchi, allora forse mi ricrederò!”.

Allora passiamo a “bravo”. In Mangia prega ama (nei cinema distribuito dalla Sony) interpreta Felipe, brasiliano che vive a Bali, divorziato, con un amore viscerale per i suoi figli. ”Mi dispiace che con il doppiaggio italiano si sia perso il mio accento brasiliano. Mi sono impegnato molto nel trovare il giusto modo di parlare, con un risultato discreto!”.

Che ne dite invece di “divertente”? Tanto! È riuscito a strapparci un sorriso con la sua spontaneità e il suo modo sbarazzino di rispondere alle domande.

Com’è stato interpretare il ruolo di Felipe?
E’ stata un’esperienza piacevole, che mi ha aiutato molto. Dopo le riprese di Biutiful, un film molto intenso, ho avuto bisogno di cambiare genere, esercitarmi e mettermi in gioco in una commedia.
Senza dimenticare che Mangia prega ama, anche se un film più leggero, si basa sulla vita reale di una donna che ha superato le proprie paure.

Ha conosciuto di persona il personaggio del libro?

Si, è stato un incontro importante, il vero Felipe è una persona semplice, divertente , attraente.. e allora mi sono domandato, ma perché hanno chiamato me per interpretarlo? Ho parlato con lui tutta una sera e finite le riprese è rimasto soddisfatto della mia interpretazione.

Lei interpreta i suoi ruoli sia in lingua spagnola che inglese, qual è il metodo che usa per scegliere i suoi lavori?
Mi rendo conto di essere un attore molto fortunato perché ho la possibilità di scegliere copioni in due lingue. Il criterio con cui scelgo i miei film è sempre partire da materiale umano. Se non si parla di persone, di sentimenti, di emozioni non  mi interessa. In Mangia prega ama volevo rappresentare un uomo che ha vinto i propri fantasmi.  Riuscire a superarli è stato bello e coraggioso.

Cosa ci può dire del lavoro svolto da Julia Roberts?
Ho seguito per anni Julia, ha lavorato in molte pellicole e in ognuna di queste mi ha colpito la sua professionalità e bravura. All’inizio ero intimidito, invece mi sono trovato davanti ad una persona divertente, creativa, che si butta a capofitto nel lavoro.  Le scene sono state girate prendendoci molta libertà, in un clima piacevole.

Abbiamo detto che ha molto controllo sui suoi lavori: può scegliere se accettare o rifiutare una parte. Può dire di avere lo stesso controllo su tutto quello che lo star system comporta (paparazzi, scoop, poca privacy)?
Mi viene in mente una frase di Meryl Streep: “La carriera non si misura dai lavori a cui hai detto di si, ma a quello a cui hai detto di no”. Negli anni non sono mai cambiato, la mia grande fortuna è poter lavorare e fare qualcosa che mi piace davvero. E’ difficile avere la possibilità di decidere ma se hai questa opportunità devi farlo! Tutto quello che parallelamente accade nella mia vita, non lo prendo in considerazione, non gli do valore.

Tornerebbe a Bali?
Credo di sì. La cosa che mi ha colpito di più di quel paese è il rapporto con la natura. I tailandesi non dominano l’ambiente, ma cercano di farne parte. Grazie alla loro religione, hanno imparato a preservare ciò che li circonda. Dando vita ad una rivoluzione energetica interiore.

Un'ultima domanda: sappiamo che  si è sposato con Penélope Cruz e che adesso aspettate un bambino...
Non sento il bisogno di parlare di questo, ma si, sono molto innamorato e veramente felice.

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