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In 10 film cult sul giornalismo il coraggio dei reporter e grandi storie

Il caso Spotlight riporta al cinema un tema spesso trattato da Hollywood, tra personaggi inmenticabili e ambiguità.

20.02.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Ammirato nei Festival di tutto il mondo, da Venezia a Toronto, Il caso Spotlight di Tom McCarthy ha riportato all'attenzione del grande pubblico il tema degli abusi sui minori perpetrati da sacerdoti e prelati. Uno scandalo sul quale sono stati costretti a pronunciarsi anche i vertici del Vaticano e che è stato rivelato dal lavoro di inchiesta del team Spotlight dello statunitense The Boston Globe.

Un giornalismo al quale ormai siamo sempre meno abituati, ma che si è dimostrato spesso fondamentale per il corretto svolgimento della nostra vita quotidianan e di quella politica della società tutta. Grandi reporter, grandi casi, grande storie, che spesso il cinema ha raccontato, magari in maniera parodistica (come in Anchorman) o documentaristica (come in Page One del 2011), permettendoci di entrare nelle redazioni di tutto il mondo…

Abbiamo lasciato fuori film importanti come Accadde una notte (1934) o le vicende personali di alcuni noti interpreti del ruolo (mostrate per esempio da Shattered Glass del 2003 o La regola del silenzio - The Company You Keep del 2012, entrambi meritevoli di attenzione per delle scene molto forti che ancora ricordiamo), ma i dieci film che abbiamo scelto di selezionare sono sicuramente una degna top 10 del genere che vi consigliamo di considerare seriamente.



Tutti gli uomini del Presidente (1976)
Top of the List! Robert Redford e Dustin Hoffman sono Bob Woodward e Carl Bernstein, i due giornalisti che nel 1972 scoperchiarono il calderone dello scandalo Watergate portando alle dimissioni del presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, nel 1974. Quattro Premi Oscar per un film emblematico e irrinunciabile

Frost/Nixon - Il duello (2008)
E sempre Nixon è lo spunto per un classico moderno del genere, questa volta diretto da Ron Howard a partire dalle vere interviste registrate nel 1977 dal giornalista britannico David Frost, qui interpretato da Michael Sheen, e dal dramma teatrale di Peter Morgan (anche sceneggiatore). Magistrali gli scambi con Frank Langella nei panni del Presidente, a tre anni dalle sue dimissioni.

Prima pagina (1974)
Parlando di classici, non si può prescindere dallo sguardo di un Maestro del cinema statunitense come Billy Wilder sul mondo del giornalismo. Correva proprio l'anno 1974 quando la 'strana coppia' Jack Lemmon e Walter Matthau dava vita a questa splendida ed esilarante trasposizione dall'omonima opera teatrale scritta da Ben Hecht e Charles MacArthur nel 1928 (già portata al cinema nel 1931 e nel 1940).



Quarto potere (1941)
Film d'esordio del genio Orson Welles e - secondo alcuni (tra cui l'American Film Institute) - miglior film statunitense della storia. Non poteva mancare in questo novero, anche per la ricostruzione giornalistica dello sviluppo cinematografico e il cuore stesso della vicenda, incentrata sulla vita e sulla fine di un celebre magnate della stampa.

Quinto potere (1976)
Trentacinque anni dopo il precedente, ecco Sidney Lumet a raccontare invece il mondo della televisione, vero 'monstrum' moderno, in questa critica feroce interpretata da un delirante Peter Finch, punta di diamante di un cast composto da Faye Dunaway, William Holden, Robert Duvall e altri.

Good Night, and Good Luck. (2005)
Si torna ai nostri giorni con uno dei film più sottovalutati di George Clooney regista dedicato alla storia di Edward R. Murrow della CBS, storico avversario del maccartismo. Forse per il bianco e nero, forse per lo stile narrativo e le poche concessioni è stato un film amatissimo dalla critica e da chi abbia avuto la pazienza di ascoltarlo. In questo perfettamente coerente con la deriva del pubblico di oggi…

Cronisti d'assalto (1994)
Ancora Ron Howard, e di nuovo Michael Keaton, già giornalista prima dell'ultimo Spotlight. 24 ore nella vita di Henry Hackett, caporedattore del The New York Sun, ma 24 di quelle che valgono una vita. O possono cambiarla. Sia sul piano personale, sia su quello professionale. E senza trascurare di raccontare il tessuto sociale di allora e le sue crepe…



Zodiac (2007)
Uno dei migliori David Fincher di sempre, con buona pace dei suoi titoli più celebrati o spettacolari. La storia del Killer dello Zodiaco nella San Francisco degli anni '60 e '70 è l'occasione per ammirare la costruzione dell'indagine dei giornalisti Paul Avery (Robert Downey Jr.) e Robert Graysmith (Jake Gyllenhaal), più che della polizia (comunque rappresentata da Mark Ruffalo nei panni di Dave Toschi, ispettore al quale si ispirò anche il McQueen di Bullit)

Diritto di cronaca (1981)
Paul Newman e Sally Field, agli ordini di Sydney Pollack, raccontano una storia molto moderna di pregiudizi e caccia alle streghe nella quale i colpevoli sembrano avere il coltello dalla parte del manico. Tra colpe presunte e suicidi, il tono dolce amaro della vicenda ispira una malinconica rassegnazione che dà un tocco fin troppo realistico al film.

Insider - Dietro la verità (1999)
Per chiudere in bellezza, non poteva mancare Michael Mann. Un regista importante per un film che può contare su una delle interpretazioni più convincenti di Russell Crowe, qui dirigente di una multinazionale del tabacco pronto a denunciare le bugie della sua azienda. Con lui Al Pacino e Christopher Plummer in un film difficile ma di rara consistenza che prende le mosse dall'articolo apparso su Vanity Fair 'L'uomo che sapeva troppo'.