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Il terremoto dell'Aquila nel corto 3:32

La Scuola Nazionale di Cinema del capologuo abruzzese e i collaboratori Dompé per raccontare la speranza dopo cinque anni.

3:32 - dopo il Terremoto<br>

01.04.2014 - Autore: La redazione
Un vecchio e un bambino, e il loro dialogo, incorniciano i sette minuti di "3:32", un cortometraggio realizzato per raccontare oggi "i momenti del terremoto, la paura, il ritorno alla normalità e la speranza in una ricostruzione strutturale e sociale". Siamo a L'Aquila, il capoluogo abbruzzese che il 1 aprile 2014, alle 3:32 della mattina, venne devastato da l terribile sisma i cui effetti sono ancora visibili.



"L’idea del progetto 3:32 ha visto la partecipazione dei collaboratori Dompé che operano nel sito produttivo e nel Centro di Ricerca dell’Aquila, che sono state la vera anima del cortometraggio offrendo le proprie testimonianze per realizzarne la sceneggiatura – spiega Nathalie Dompé, Responsabile Corporate Social Responsibility della Dompé, una delle principali aziende biofarmaceutiche italiane. - Dalle loro parole traspare l’orgoglio di una città e di un’azienda che non ha voluto fermarsi, proprio grazie alla forza di volontà di chi vi lavora". E su questa base han lavorato gli allievi della Scuola Nazionale di Cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila, che han realizzato il film, arricchito vieppiu' da una voce narrante come quella di Giancarlo Giannini.

"Ho accolto con grande piacere la possibilità di prestare la mia voce per questo cortometraggio che racconta uno degli avvenimenti che più ha segnato la storia recente del nostro Paese – afferma l'attore, regista e doppiatore. - Narrare in sottofondo le vicende delle persone che hanno vissuto l’esperienza della propria vita di sempre, sgretolata in pochi minuti, è stato per me un momento molto emozionante. Il contributo del cinema italiano può essere fondamentale per tener vivo il ricordo, affinché il valore della testimonianza diventi patrimonio per l’intera collettività".



"Una nuova testimonianza di quello che è accaduto alla vita delle nostre persone, nelle loro case, nei loro affetti e di come si possa – si debba – saper reagire, saper sperare, saper ricostruire, per il bene di tutti e soprattutto delle generazioni future": ancora Nathalie Dompé definisce cosi' il cortometraggio, visibile sul sito internet di Dompé (www.dompe.com). Un "simbolo di un momento da non dimenticare, ma anche della voglia di riprendersi", una "Grande bellezza fatta di volontà e voglia di rinascere… che nasce dal ricordo di chi ha vissuto quella notte, dall’immediato desiderio di ripresa".

"I nostri giovani talenti della Scuola Nazionale di Cinema hanno rielaborato le sceneggiature dei collaboratori Dompé con grande professionalità e un’emozione che è palpabile in ogni scena di questa opera - ha ricordato Marcello Foti, Direttore Generale del Centro Sperimentale di Cinematografia, ringraziando l'azienza per averli scelti come partner. - Il mio augurio è che possa accendere un nuovo riflettore sull’Aquila e sul carattere tenace e forte dei suoi cittadini, che sono una risorsa e un esempio per tutto il Paese”.
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