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Il nobile di Montepulciano

Insieme a compagni illustri come il Brunello di Montalcino, il Barolo e il Barbaresco, ottiene il riconoscimento della DOCG.

Vini

21.05.2002 - Autore: Michele Lorenzetti
E il Nobile di Montepulciano che nel 1966, insieme a compagni illustri come il Brunello di Montalcino, il Barolo e il Barbaresco, ottiene il riconoscimento della DOCG e per leffetto della minor durata di invecchiamento in botte ebbe lonore di fregiarsi per primo della fascetta di stato della DOCG. Sicuramente tra i grandi vini toscani il vino Nobile è una delle denominazioni in costante crescita. La qualità, la quantità, limmagine sono tra i parametri in ascesa. Si conta inoltre su un Consorzio di tutela del Nobile che oggi conta ben 186 soci, di cui 45 sono imbottigliatori e superano le cinque milioni di bottiglie prodotte. La zona di produzione di questo grande vino è esclusiva del comune di Montepulciano, in terreni compresi tra i 250 e i 600 metri s.l.m.. La superficie vitata, in eccellente esposizione, è di un migliaio di ettari anche se è prevista una crescita della coltivazione nei prossimi anni di ben il 50%. La resa massima di uva per ettaro è stata stabilità essere non superiore a 80 quintali, novità per questo vino che fino a qualche anno fa poteva produrre anche 100 quintali. Aumenta quindi la performance qualitativa del Nobile il quale disciplinare di produzione, cioè linsieme delle regole che contraddistinguono la produzione di ogni doc e docg, è stato oggetto ultimamente di una proposta di revisione. Questa è stata approvata recentemente ed è quindi già entrata in vigore. Sostanzialmente è stata variata la percentuale di utilizzo di Prugnolo Gentile che passa dal 70% al 100%; anche il sistema di invecchiamento che oggi prevede la possibilità di utilizzare le botti da un minimo di un anno (prima erano due gli anni richiesti) fino a due, a secondo delle necessità. Ma chi è il Prugnolo Gentile? Il Prugnolo Gentile è un vitigno a bacca rossa che viene definito come tale in virtù della fatto di poter dare vita ad un vino morbido, elegante, senza asperità. A seconda della posizione di coltivazione nel territorio di Montepulciano può dare vita a sfumature leggermente diverse, come struttura e profumi, che però non influiscono sulla possibilità di avere in ogni caso un vino con una carica polifenolica, e quindi una eccellente struttura, tale da poter sicuramente reggere il confronto con il tempo. E quindi un uva che fa del Nobile di Montepulciano un vino elegante, e molto longevo. Quindi indubbiamente un vino dalla inconfondibile classe, con un bouquet ricco e concentrato dove si possono incontrare profumi intensi che potrebbero richiamare diversissime sfumature di frutta e bacche come la mora e la ciliegia. A tavola lo si consiglia con piatti forti di cacciagione, agnello, faraona, anatra e perché no una bella chianina che non guasta mai. Comunque lo si può sicuramente abbinare anche a piatti di formaggi stagionati, in particolare il Pecorino di Pienza, e a primi piatti come i pici, pasta tirata a mano e condita con gustosi ragù di carne e con il delizioso aglione. Per chi ama bere fuori pasto può trovare nel Nobile di Montepulciano un adattissimo vino da meditazione, in particolare se servito tra i 18° e i 20° C.  
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