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Il cinema british contro David Cameron

Il premier britannico attira le ire del mondo del cinema chiedendo pellicole più commerciali per superare la crisi

David Cameron

12.01.2012 - Autore: Marco Triolo
Il premier inglese David Cameron ha causato un terremoto nel mondo del cinema britannico quando ha dichiarato che, in questo momento di profonda crisi, l'industria cinematografica locale dovrà favorire la realizzazione di “film più popolari con potenziale commerciale” e reinvestire gli introiti “nelle compagnie con il maggior successo al box office”. Una mossa in linea con i recenti tagli al settore della cultura: il British Film Institute, che si occupa di promuovere il cinema britannico attraverso una serie di programmi e mostre, ha visto una netta riduzione del budget. Nonostante ciò, Cameron non si fa problemi a chiamare in causa proprio il BFI: “Il nostro ruolo, e quello del BFI, dovrebbe essere quello di spingere il settore a divenire ancora più dinamico e intraprendente, aiutando i produttori britannici a realizzare film di successo che rivaleggino in qualità e impatto con le migliori produzioni internazionali”.

Un piano ideale che, come spiega il regista Ken Loach, è anche piuttosto naif: “Se potessimo sapere quali film sarebbero un successo prima ancora di farli, saremmo tutti milionari. Non funziona così: i fondi pubblici dovrebbero finanziare una grande varietà di progetti e persone”. Senza contare che, mentre Cameron è convinto che l'unica ricetta per il successo sia produrre film “commerciali”, una pellicola nata con scopi ben diversi, ma finanziata dal governo, come “Il discorso del Re” ha incassato più di quattrocento milioni di dollari nel mondo e ha finito per vincere quattro Oscar. Siamo di fronte alla fine del grande cinema britannico, destinato a essere livellato a quello dei cugini americani? Solo il tempo potrà dirlo.

Fonte: Deadline 
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