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I 35 anni di Indiana Jones e il tempio maledetto, 10 cose che (forse) non sapevi sul film

Festeggiamo il compleanno del film più dark della saga di Indy scoprendone i segreti

Indiana Jones e il tempio maledetto

22.05.2019 - Autore: Marco Triolo
Trentacinque anni sono passati da quel 23 maggio 1984 in cui Indiana Jones e il tempio maledetto fece il suo esordio nei cinema americani. Trentacinque anni sono una vita intera, il cinema nel frattempo è molto cambiato e anche il mondo stesso. Il tempio maledetto è, forse ancora più de I predatori dell'arca perduta e Indiana Jones e l'ultima crociata, un film che fotografa un'era in maniera estremamente nitida, evidenziandone le differenze abissali con quella che viviamo oggi.
 
Lo si dice spesso dei classici più controversi, ma vale anche qui: Indiana Jones e il tempio maledetto è un film che oggi non si potrebbe fare. È la più lampante prova dell'influenza e del potere di Steven Spielberg e George Lucas su Hollywood, perché piegò le regole della censura pur di uscire così com'era. È un film che si nutre di stereotipi – anche se in maniera naif, per replicare il fascino esotico della narrativa pulp – che accumula sequenze spaventose all'interno di un'avventura per ragazzi. È roba di altri tempi.

Eppure, trentacinque anni dopo, eccoci qui a tesserne ancora le lodi. Il tempio maledetto, film più detestato da Spielberg e Lucas, è un classico, forse il migliore della saga di Indy. Lo festeggiamo scoprendo dieci dettagli del film che, forse, non sapevate.

Spielberg e Lucas lo detestano. I due autori del film stavano affrontando un momento piuttosto infelice delle loro vite durante la lavorazione del Tempio maledetto. Entrambi erano nel mezzo di dolorose separazioni e il film risultò “troppo cupo, troppo sotterraneo, troppo orrifico”, nelle parole di Spielberg. Che ricorda però anche il lato positivo della lavorazione: “Incontrai Kate Capshaw. Anni dopo ci sposammo e per me questa è la ragione per la quale ero destinato a dirigere Il tempio maledetto”. Spielberg introdusse molti elementi di humour con gag visive pensate per alleggerire le atmosfere nerissime della storia di Lucas e dello script di Willard Huyck e Gloria Katz.

 
Cambiò la censura americana. Prima del Tempio maledetto, un film poteva essere bollato “PG”, ovvero “Parental Guidance”, oppure “Rated R”. Nel primo caso significa che qualunque bambino poteva entrare se accompagnato dai genitori. Il secondo determina un divieto ai minori di 17 anni non accompagnati. Indiana Jones e il tempio maledetto contribuì a crearne un terzo, il “PG-13”, divieto ai minori di 13 anni non accompagnati. La MPAA, ovvero la censura cinematografica americana, lo introdusse su insistenza di Spielberg, per consentire l'uscita di Indy e Gremlins così come erano stati realizzati. Oggi, il PG-13 è il divieto a cui tutti gli studios mirano di più, quello dei grossi blockbuster pensati “per tutti” (dai film Marvel a Star Wars), quello che becca la fetta più grossa di pubblico potenziale.
 
Chi era Mola Ram? L'attore indiano Amrish Puri ha 301 crediti a suo nome su IMDb. Il ruolo di Mola Ram è quello che anche i pubblici occidentali conoscono, ma Puri ha avuto una carriera pazzesca a Bollywood, diventando, proprio grazie al Tempio maledetto, il più amato cattivo del cinema indiano. Puri è morto nel 2005.

Prequel. Non tutti ci fanno caso, ma Indiana Jones e il tempio maledetto è un prequel de I predatori dell'arca perduta, ambientato un anno prima (nel 1935). Lucas volle questo per evitare di utilizzare nuovamente i nazisti come cattivi. Il seguente Indiana Jones e l'ultima crociata è invece un sequel.
 
La cena. Una delle scene più memorabili del film è quella della cena a base di serpenti, brodini con occhi e cervello di scimmia semifreddo. Il cervello, in particolare, era composto da crema pasticcera e salsa di lamponi. La scena fu creata per rendere interessante lo “spiegone” sul culto Thug. Inizialmente, Huyck e Katz proposero una caccia alla tigre, ma Spielberg rifiutò per mancanza di tempo e si optò per una cena “più schifosa possibile” (nelle parole di Katz). Questa scena ha anche causato controversie in India, dove il film fu temporaneamente bandito per come dipingeva in maniera offensiva e stereotipata molti elementi della cultura indiana. Tra cui il culto della dea Kali, in realtà non una divinità malvagia. E ovviamente il cibo, ben diverso da quello rappresentato qui.

Tre cani. I tre protagonisti del film portano tutti nomi di cani. Indiana Jones, notoriamente, si chiama come il cane di George Lucas, Indiana. Willie era il nome del cane di Spielberg. Short Round era il cane dello sceneggiatore Willard Huyck, battezzato come l'orfano del film Corea in fiamme.
 
L'ombra della Forza. In una saga creata da George Lucas potevano mancare citazioni di Star Wars? Ovviamente no. Il club di Shanghai in cui si svolge l'incipit si chiama Obi-Wan (nella stessa scena c'è un cameo di Dan Aykroyd: è l'uomo che incontra Indy, Willie e Short Round all'aeroporto). E, nella scena in cui Willie sta per venire sacrificata, l'apertura delle porte del pozzo di lava è accompagnata dal famoso suono emesso dalle spade laser.

 
Barbra e Leila. Se sei Steven Spielberg, puoi permetterti di fare degli scherzi degni di un film. Mentre girava la scena in cui Indy viene frustato, incatenato a una grossa pietra, Harrison Ford si ritrovò davanti Barbra Streisand in una tenuta di cuoio da dominatrix. Streisand prese a frustarlo, rinfacciandogli una serie di “colpe” (da Una strada, un amore, “il peggior film che abbia mai visto”, a Star Wars, per tutti i soldi incassati). Subito dopo, entrò in scena Carrie Fisher, alias la principessa Leila, che si mise in mezzo per proteggerlo. L'intera scena fu realmente girata.
 
L'audizione di Jonathan Ke Quan. Per il giovane attore di Goonies questo fu l'esordio al cinema. Il suo provino sembra il cliché del colpo di fortuna hollywoodiano: giunto all'audizione per accompagnare il fratello, Jonathan fu notato dal direttore casting perché continuava a dare indicazioni al fratello su cosa fare e cosa non fare. Steven Spielberg fu colpito dalla sua personalità e gli fece improvvisare la scena in cui Short Round accusa Indy di aver barato al gioco. Dopo circa seimila provini, la parte fu sua.

 
Separati alla nascita. Durante la lavorazione, Harrison Ford dovette lasciare il set per essere operato di corsa di un'ernia al disco. Per fortuna che la produzione aveva un'arma segreta: Vic Armstrong, controfigura di Ford, era talmente somigliante in corporatura e lineamenti del viso all'attore, che la maggior parte delle sequenze d'azione furono girate con lui nel ruolo di Indy, senza nemmeno bisogno di particolari precauzioni per nascondere la sua faccia dalla macchina da presa.