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Hugh Laurie: la mia vita senza House

Con Mr. Pip Hugh Laurie conferma di essere un ottimo attore, ma arriverà il successo lontano dal suo personaggio di culto?

Dr. House - Hugh Laurie

16.09.2012 - Autore: Adriano Ercolani, da Toronto
Se mai ci fosse bisogno di ulteriori dimostrazioni di bravura, proprio il Toronto International Film Festival ha confermato che Hugh Laurie è un interprete di tutto rispetto anche sul grande schermo. La scorsa edizione della kermesse canadese era stata impreziosita da The Oranges – che finalmente uscirà nei prossimi mesi sia in America che in Italia, distribuito da M2 – notevole commedia amara di Julian Farino in cui Laurie interpreta un padre di famiglia in crisi d’identità che inizia una storia con una ragazza poco più che ventenne (qui il trailer). La sensibilità della sua performance rimane con lo spettatore anche dopo aver lasciato la sala. Quest’anno invece è stato presentato al pubblico Mr. Pip di Andrew Adamson, dramma in cui Laurie veste i panni di un insegnante che cerca di portare Charles Dickens e il suo capolavoro Grandi Speranze nella vita di una classe di bambini il cui villaggio è dilaniato dalla guerra civile in Nuova Guinea (siamo alla fine degli anni Ottanta).

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Laurie in Mr. Pip, presentato al Festival di Toronto

Per quanto più retorico e meno riuscito di The Oranges, anche questo nuovo lungometraggio ci regala comunque uno Hugh Laurie perfetto nel suo ruolo. Adesso il quesito riguardante la carriera del grande (e ormai ex) Dottor House è: possono questi film garantirgli il successo ottenuto in televisione? La risposta è tutt’altro che scontata, poiché se queste scelte sono state encomiabili sotto il punto di vista puramente artistico, lo stesso potrebbe non accadere sotto quello strettamente commerciale. Come già anticipato The Oranges è rimasto “congelato” dalla distribuzione per più di un anno, e si tratta comunque di un piccolo film indipendente, non certo destinato a incassare centinaia di milioni di dollari. Un buon passaparola e magari qualche segnalazione agli attori durante la prossima stagione dei premi – non dimentichiamo che accanto a Laurie recitano alla grande anche Allison Janney, Catherine Keener, Leighton Meester e Oliver Platt – potrebbero garantire al film un discreto rientro, ma certamente parliamo comunque di cifre tutto sommato contenute.

Discorso simile vale per Mr. Pip., opera il cui valore e il messaggio storico/politico non sono certo di facile consumo. Sotto questo punto di vista, seppur rischiosa, appare lungimirante la scelta fatta da Laurie di non partecipare più al prossimo remake di Robocop nei panni del “villain”: stiamo, infatti, vedendo in questi ultimi tempi come i rifacimenti dei grandi classici degli anni Ottanta vengano realizzati in maniera spicciola, con budget contenuti e spesso non trovino un riscontro soddisfacente al botteghino.

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Laurie in concerto a Berlino - Luglio 2012

Artista poliedrico – ricordiamo che oltre a recitare è un musicista di talento e anche uno scrittore: nel 1996 ha pubblicato il romanzo Il veditore di armi (The Gun Seller) e sta terminando il secondo The Paper Soldier – Hugh Laurie è comunque destinato a rimanere per sempre nei nostri cuori, qualsiasi decisione professionale prenda in futuro. Noi ameremo per sempre Gregory House e soprattutto l’attore raffinato e carismatico che gli ha dato vita faremo sempre il tifo per lui, sperando che le sue scelte originali e coraggiose gli garantiscano anche al cinema le soddisfazioni che stramerita.