Logan, terzo film solista di Wolverine e l'ultimo in cui vedremo Hugh Jackman nel ruolo, potrebbe essere più slegato dalla continuity degli X-Men di quanto non si sappia già. Il film di James Mangold è ambientato in un vicino futuro in cui il mondo è andato relativamente a rotoli e Logan è uno dei pochi mutanti sopravvissuti insieme al suo mentore Charles Xavier (Patrick Stewart). La timeline cinematografica degli X-Men non è certo la più snella esistente e parecchie sono le incongruenze tra i film, Logan è solo il primo caso di incongruenza elevata a sistema e vantata sin dall'incipit. Perché già ambientare il film nel futuro è un voler prendere le distanze dagli altri capitoli della saga.
Eppure ora Hugh Jackman, parlando al sito Digital Spy, ha spiegato che: “Io e Jim [Mangold] potevamo fare tabula rasa e volevamo fare un film diverso. Decisamente diverso nel tono: io pensavo a The Wrestler e Gli spietati, anche lui pensava a Gli spietati e L'uomo nel mirino e altri film che si adattavano bene al personaggio. Da subito avevamo pensato a un titolo che non usasse la parola Wolverine, ma si avvicinasse di più all'uomo. E che parlasse dei danni collaterali nell'essere Wolverine per tutta la vita”. E ha aggiunto: “In un certo senso si tratta di un film a sé stante. Non è realmente legato alle cronologie e alle trame degli altri film. Ovviamente c'è Patrick Stewart a portare un collegamento, ma ha un sapore diverso e originale”. “Quando lo vedrete, capirete – ha concluso – Non solo è diverso in termini di timeline e tono, ma è un universo leggermente diverso”.
Interrogato su Twitter, Mangold ha però lievemente smentito le dichiarazioni dell'attore. “Il film è ambientato nel 2029, cinque anni più avanti di qualunque cosa mostrata nei film degli X-Men”, ha twittato il regista, di fatto liquidando le dichiarazioni di Jackman come niente più che un piccolo fraintendimento con l'intervistatore riguardo i termini usati.
In uscita il 2 marzo, Logan è distribuito in Italia da 20th Century Fox. Qui il nuovissimo trailer.
