NOTIZIE

Hollywood Resume

Le battute di Whoopy Goldberg, l'emozione di Poitier, il monologo di Woody Allen: tutto quello che vi siete persi della notte degli Oscar

Oscar

25.03.2002 - Autore: Ludovica Rampoldi
Vince A Beautiful Mind e vince il suo regista Ron Howard. Questo, alle nostre sette di mattina, è il verdetto finale degli Academy Awards. Nel nuovo Kodak Theatre di Los Angeles, il primo a calcare la scena è Tom Cruise, che elogia la magia del cinema e ricorda il Kubrick di 2001 Odissea nello spazio. Poi finalmente è il turno di Whoopy Goldberg, che con un ingresso trionfale arriva dallalto in un tripudio di piume e lustrini: la madrina della serata spara a zero sulla platea vestita a festa che ride di gusto. Annuncia che la serata sarà lunga, ma non come il tempo che ci vorrebbe per spiegare Mulholland Drive. Per quanto riguarda gli altri film, Whoopy riserva parole taglienti a Iris (il film che anche Ingmar Bergman ha trovato deprimente) e a In the Bedroom (molto meglio del Jerry Springer Show, una variante americana della De Filippi). Dopo un teatrino di Ben Stiller vestito da gnomo con Owen Wilson nei panni di Harry Potter, si passa allomaggio alla New York colpita dellundici settembre. A presentarlo è Woody Allen, accompagnato dalla standing ovation della platea, che ride dei suoi numerosi Oscar di cui ormai ha perso le tracce (ne ha vinto solo uno con Io e Annie). Il filmato, preparato da Nora Ephron con spezzoni dei maggiori film girati nella Grande Mela, è una delle cose più godibili della serata. Che la serata abbia un occhio di riguardo per le star di colore, da sempre bistrattate dagli Oscar, lo si capisce anche dal premio alla carriera per Sidney Poitier: emozionantissimo, arzillo e maestoso a settantacinque anni, Poitier a stento trattiene le lacrime godendosi la standing ovation di una platea visibilmente commossa. Il premio alla carriera viene dato anche Robert Redford, per limpegno del suo cinema e del suo Sundance. Tocca a Kevin Spacey proclamare il minuto di silenzio per le vittime dell11 settembre: solo lui, con i suoi modi asciutti e contenuti, poteva farlo senza retorica. Infine una nota di colore. Dobbligo la cronaca degli abiti: Nicole Kidman e Cameron Diaz scelgono il rosa pastello, come anche Jennifer Lopez: la bellezza dellattrice portoricana viene però intaccata da una pettinatura improbabile, con una specie di bigodino che si inalbera sulla sua testa. Halle Berry si presenta con un collage marrone-verdastro di foglie di bosco trasparenti, Samuel L. Jackson è maestoso nella sua lunga giacca di broccato, Whoopy Goldberg sfoggia ampie falde di velluto oversize. Il resto è rigorosamente allinsegna della morigeratezza e dellausterità. Si sa, mala tempora currunt. Sulla cresta dellonda torna la famiglia, osannata da tutti i vincitori in un fiume di ti voglio bene mamma, papà, con lunghi elenchi di figli zii e cognati a seguito. La serata si conclue, il baraccone chiude i battenti e rimanda tutti allanno prossimo. Non cè modo migliore per commentarla che usare le parole di Whoopy: Oscar è lunico settantaquattrenne che non ha bisogno del Viagra per durare tre ore. Anche quattro, signora Goldberg, anche quattro.