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Halloween

Rob Zombie rivisita il capolavoro di Carpenter e grazie al suo stile sporco e asciutto crea un remake di ottima fattura. Michael Myers è tornato da oggi nelle sale.

Halloween (2007)

08.01.2008 - Autore: Adriano Ercolani
 

Più di qualsiasi altro remake realizzato negli ultimi anni dall’industria hollywoodiana questo “Halloween” costituiva un’impresa rischiosa, in quanto l’originale diretto da John Carpenter nel 1978 è un capolavoro non soltanto del genere, ma un film che ha scritto alcuni dei codici estetici che hanno guidato il cinema negli anni a seguire. Rob Zombie dimostra subito di tenere perfettamente presente questo rischio, e corre subito ai ripari mettendo fin dall’inizio una distanza notevole tra il suo lavoro ed il precedente: dove infatti nel primo la straordinaria scena iniziale costituiva soltanto il prologo alla pellicola, che poi narrava le gesta omicide di Michael Myers adulto, in questo rifacimento l’infanzia traviata e violenta del protagonista diventa una parte fondamentale del film, quella sicuramente più riuscita.

Zombie lascia da parte la stilizzazione registica di Carpenter e continua ad adoperare il suo stile personale, fatto di riprese “sporche” ed un sapiente lavoro su scenografie, trucco e costumi che restituiscono tutta la degradazione anche interiore dei personaggi che vengono raccontati. Se questa linea visiva rimane una costante del suo cinema, bisogna anche ammettere che trovandosi a dirigere un lungometraggio di più ampia portata, destinato quindi ad un pubblico più vasto, l’autore ha in qualche modo “asciugato” la sua estetica rendendola meno violenta e malsana. Il risultato finale è un film ibrido, formalmente convincente ma stranamente non troppo spaventoso.

Sembra quasi che Rob Zombie abbia diretto questo nuovo “Halloween” più come se si trattasse di un piccolo esercizio di stile piuttosto che con l’intento di realizzare un qualcosa che spaventasse davvero gli spettatori. Il lavoro sulla fotografia e sul ritmo della narrazione è ineccepibile, ma alla forza delle immagini non corrisponde nella maggior parte dei casi una tensione in grado di colpire. Le capacità di Rob Zombie dietro la macchina da presa continuano evidentemente ad affinarsi col passare dei film, non c’è che dire. Ed anche da un confronto così arduo con il grande film di Carpenter tutto sommato non esce male, anzi. Certo però è che se si vuole cercare un horror in grado di far saltare sulla poltrona forze bisogna rivolgersi altrove. “Halloween” targato 2007 rimane comunque un’opera di ottima fattura e di intrattenimento più che discreto.