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George Clooney tra la regia del thriller fantascientifico Echo e la beneficenza...

Mentre annuncia il suo prossimo progetto l'artista staunitense si mostra sempre più impegnato contro le politiche dell'amministrazione Trump.

21.06.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Dopo il Suburbicon dell'anno scorso, si parla già di un nuovo progetto da regista per George Clooney, e di una nuova frontiera da esplorare per l'attore e produttore statunitense: quella della fantascienza. Il prossimo Echo, sul quale Clooney è già all'opera - insieme alla 20th Century Fox che dovrebbe produrlo insieme a Shawn Levy, Dan Levine e Dan Cohen della 21 Laps (Arrival, Stranger Things) - marcherebbe inoltre una sorta di ritorno al genere, che lo stesso aveva già praticato da attore interpretando Solaris e Gravity.

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Il film - la cui sceneggiatura era stata inizialmente realizzata da Christopher Macbride (The Conspiracy) - seguirà il dramma di uno specialista di droni tormentato dal sospetto che la sua compagna possa esser stata rimpiazzata da un doppione. Nella speranza che il ritorno a una produzione mainstream possa risollevare il suo curriculum personale, in calo dopo le tiepide reazioni al Suburbicon che dicevamo. In questo senso si inserirebbe anche la scelta di dirigere i primi due episodi dell'adattamento televisivo del classico di Joseph Heller Comma 22 (nel quale lo vedremo anche recitare, nei panni del tenente generale Scheisskopf).

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Deadline, che ha diffuso la notizia, non aggiunge molto altro, ma chissà che la scelta segua anche un desiderio di allontanarsi dalle brutture del nostro Pianeta… Quelle affrontate nella finzione del suo ultimo film, ma anche nella realtà, soprattutto di recente con la donazione - fatta insieme alla moglie Amal - di 100mila dollari a un’associazione per la difesa dei bambini migranti. "Non possiamo cambiare la politica di questo governo ma possiamo aiutare a difendere le sue vittime" hanno dichiarato i due, in aperta polemica con le ultime scelte politiche dell’amministrazione Trump e il provvedimento che separa i bambini dai genitori illegalmente penetrati negli Stati Uniti dal Messico.