NOTIZIE
Frammenti di discorso amoroso
"Quando non si sa come mandare avanti un racconto, ecco spuntare una storia d'amore" diceva un eminente critico letterario a proposito di alcuni romanzi.
06.02.2002 - Autore: Ludovica Rampoldi
Quando non si sa come mandare avanti un racconto, ecco spuntare una storia damore diceva un eminente critico letterario a proposito di alcuni romanzi. E infatti lamore, sullo sfondo o in primo piano, è sempre lì, presente in tutti i film a tessere trame, a muovere personaggi, a porre nuove domande. Un sentimento capace di riciclarsi in mille forme creando nuovi scenari, inventando desideri e aspettative, lottando per trionfare alla fine su tutto nellauspicabile e vissero a lungo felici e contenti.
Ma partiamo dallinizio, dal grande capostipite dei filmoni damore.
E il 1939 quando arriva sugli schermi il best seller di Margareth Mitchell, Via col Vento: il risultato sono quasi quattro ore di baci, passione, intrighi e drammi a fosche tinte sullo sfondo della Guerra di Secessione Americana. I tramonti pacchiani, i sospiri damore melensi, i torbidi intrecci amorosi che fanno leva sui sentimenti più inconsci dello spettatore alla fine creano un cocktail indimenticabile, la cui forza straordinaria trascende lestetica zoppicante del film. La capricciosa e infantile Rossella, larchetipo della donna innamorata che non si dà per vinta, si staglia insieme alle altre figure che affollano il paradiso di Tara (il rude Rhet Butler, la tenera Mami) rimanendo indelebili e autonome, conosciute e riconoscibili anche a chi non ha mai visto il film.
Pochi anni dopo, un altro oggetto di culto si affaccia sul panorama cinematografico e sullinconscio collettivo del mondo. La storia damore di Casablanca è di quelle laceranti e intense ma tuttavia impraticabili, disperatamente votate al fallimento e alla rinuncia. Lamarezza finale è di quelle incurabili, quegli strazi senza speranza a cui è impossibile obiettare domani è un altro giorno.
Eppure lamore può trionfare senza risultare melenso e sa anche far ridere, sa prendersi in giro e ironizzare sui suoi cliché e sulle sue turbe paranoiche. Harry ti presento Sally ne è lesempio più pregevole e divertente. Brillante come un film di Woody Allen, il film sviscera lamore anche nei suoi aspetti più ridicoli, rivelando con tocco leggero lincompatibile differenza tra ciò che gli uomini vogliono dalle donne e viceversa. Incompatibilità che viene superata nel lieto fine, con le parole del trafelato Billy Crystal: Quando scopri che vuoi passare il resto della tua vita con qualcuno, vuoi che il resto della tua vita inizi da subito.
Laltra faccia dellamore è la morte, che getta la sua ombra sui giovani innamorati e rompe per sempre lincanto e la magia. Larchetipo classico di eros e thanatos si intreccia in infinite varietà di film (Love Story, Scelta damore, Autumn in New York) commistione di estremo fascino e di presa sicura sul pubblico.
Lultimo esempio è Titanic, il film-evento che sul finire del millennio ha creato casi borderline di ossessione tra le ragazzine di tutto il pianeta. La bellezza efebica di Di Caprio, il sapore retrò, il fascino dellaffresco storico, la spettacolarità delle scene di massa ricreate al computer hanno contribuito al successo mondiale di questo film. Un film che sullamore non dice nulla di nuovo (lei è unaristocratica annoiata, lui un romantico artista di strada, legati da un amore impossibile su cui aleggia il disastro) ma che da questi stereotipi lisi riesce a trarre nuova linfa.
Nel 2000 arriva sugli schermi In the Mood for Love, un film dalla bellezza velata ma esplosiva che dà una visione dellamore poetica ma profondamente inquietante. Una storia damore intensa, ineluttabile, necessaria, che decide di non venire vissuta, e rimane lì, esile come i fili di una ragnatela, sospesa a trarre sapore dei suoi silenzi. Perché? Per pudore, per paura, per non finire come tutti gli altri, o semplicemente perché, come afferma uno dei due protagonisti, la vita a due è una cosa troppo complicata. Un film coinvolgente sul desiderio che si dimena e si nega al tempo stesso, che ci mostra limpossibilità di vivere lamore o forse ci mostra lunico modo ancora possibile di viverlo.