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Forrest Gump: l’eroe a cavallo della storia

Un cofanetto Blu-ray svela ogni segreto di un film che merita di essere inserito in un orizzonte piu' ampio...

Forrest Gump in Blu-ray<br>

27.11.2013 - Autore: M.P.
Nel corso della sua storia il cinema ha spesso attinto dalla realtà proponendo sul grande schermo delle versioni romanzate di fatti storici realmente accaduti. Agendo come un telegiornale in differita, e mescolando sapientemente verità e finzione, la settima arte è entrata nel cuore della gente garantendo memoria storica e, allo stesso tempo, alimentando la fantasia e favorendo l’empatia del pubblico con i protagonisti di favole moderne. Basterebbe pensare a Forrest Gump, ad esempio, testimone inconscio e fittizio di più di vent’anni di storia americana, ma protagonista “reale” di una delle più incredibili pellicole cinematografiche mai realizzate.

Dal 20 novembre è possibile rivivere le straordinarie avventure del pluripremiato film, nel nuovo cofanetto Blu-ray Forrest Gump: The Masterworks Collection, una edizione digibook distribuita da Universal Pictures Italia, ricca di contenuti speciali e con un inedito libretto da collezione dove potrete trovare foto, poster, dettagli sul set, dietro le quinte e note del cast e del regista. Una occasione unica per conoscere ogni particolare sulla realizzazione del film che trionfò alla notte degli Oscar del 1995 portando a casa sei statuette.



Forrest Gump nacque in Alabama, uno Stato tristemente celebre per la spiccata propensione alla segregazione razziale e al mancato rispetto dei diritti civili. Fu qui, nel 1955, che Rosa Parks venne arrestata per essersi rifiutata di cedere il proprio posto su un autobus a un bianco. E sempre in Alabama, nel giugno del 1963, si verificò il vergognoso sit-in del Governatore Wallace che cercava di impedire a due studenti neri di accedere all’Università. Quel giorno Forrest c’era, e non sembra essere un caso quando, molti anni dopo, lo vediamo raccontare la sua storia a una donna di colore in procinto di prendere l’autobus.
Uno dei fatti storici più importanti rappresentati  in “Forrest Gump” è la Guerra del Vietnam, un conflitto che gli Stati Uniti non hanno mai dimenticato e che il cinema ha spesso portato in scena, raccontando il dramma della guerra e il difficile reinserimento dei veterani. Nel film di Zemeckis, Forrest si contraddistingue per le sue abilità sul campo di battaglia, dove mostra uno straordinario coraggio, dettato dall’incoscienza, tornando indietro e sfidando la morte per salvare il Tenente Dan, l’amico Bubba e tutti gli uomini del plotone. Proprio i fatti del Vietnam segnano uno dei picchi drammatici della pellicola, con la ferita di Forrest, la perdita delle gambe del Tenente Dan che avrà non poche difficoltà per accettare la situazione e per reintegrarsi nella società, e la morte di Bubba tra le braccia dell’amico.

Nel 1989 Oliver Stone, come molti altri influenti registi tra cui spiccano Coppola, Kubrick e De Palma, raccontò gli orrori della guerra nel drammatico “Nato il 4 Luglio”, dove un giovane Tom Cruise è costretto sulla sedia a rotelle dopo esser stato ferito alla spina dorsale; mentre  Martin Scorsese in “Taxi Driver” dipinge un crude ritratto urbano con protagonista  Travis, un ex marine alienato con la passione per le armi e i cinema a luci rosse, nonostante sia disgustato dal degrado morale nel quale versa New York. Il cinema ha voluto ricordare attraverso tanti piccoli sguardi personali la guerra del Vietnam, mostrando il dolore dei reduci o lo guardo disincantato dei soldati al fronte, come nella pellicola antimilitarista “Full Metal Jacket”. Il film di Kubrick rimane uno degli esempi migliori di una settima arte che denuncia senza, però abbandonare,  l’estetica di una messa in scena impeccabile. Come se gli orrori della guerra non potessero comunque intaccare la bellezza del cinema.



La Guerra del Vietnam sconvolse gli Stati Uniti e suggerì una urgente revisione dell’impegno bellico. Anche in casa però le cose non andavano meglio, basti pensare allo scandalo Watergate che travolse il Presidente Nixon in una incredibile Spy Story notturna dal sapore cinematografico, ben raccontata in “Tutti gli uomini del Presidente” da Alan J. Pakula. Il film, interpretato da Robert Redford e Dustin Hoffman, vinse quattro Premi Oscar, tra cui quello alla Miglior sceneggiatura non originale e mostra gli ultimi due anni di Nixon sotto un profilo investigativo e giornalistico. Quella notte all’hotel incriminato alloggiava anche Forrest Gump, su invito dello stesso Presidente, e fu proprio lui ad avvertire la sorveglianza.
Forrest, dopotutto, era sempre nel posto giusto al momento giusto e senza di lui non avremmo mai potuto ascoltare Imagine, uno dei brani più belli e famosi della storia della musica. Sì, perché fu proprio Forrest, di ritorno dalla Cina, dove aveva “ovviamente” placato le tensioni della Guerra Fredda, a suggerire a John Lennon la canzone e sempre a lui dobbiamo il celebre movimento pelvico di Elvis Presley che anni prima aveva alloggiato nella pensione della madre di Forrest, rimanendo ammaliato dallo strano balletto di quest’ultimo.

Tutto quello che Forrest Gump tocca si trasforma in oro. Il ragazzone dell’Alabama rappresenta la realizzazione del sogno americano nella sua accezione più romantica. Puro e senza compromessi.
Forrest Gump ha raccontato gli inganni e le contraddizioni della storia americana, è stato il testimone di eventi come: la desegregazione razziale, la Guerra del Vietnam, la Guerra fredda, lo scandalo Watergate, le manifestazioni di piazza, la lotta per i diritti, la cultura Hippie, il drammatico reinserimento nella società dei veterani di Guerra, le influenze musicali, gli attentati a Wallace, Kennedy e Reegan, l’atterraggio sulla luna (visibile su un piccolo schermo mentre Forrest è impegnato in un allenamento di ping pong)  e, ancora, il bullismo, la trasgressione, la tossicodipendenza e l’Aids.  Quest’ultima, anche se non viene apertamente nominata, gli porterà via Jenny, l’amore di una vita.
Sì, è vero, Forrest Gump è un personaggio di fantasia, ma le emozioni che ci regala sono tremendamente reali e sono le emozioni che ti può provocare solo un grande film.
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