Final Destination: la Morte viene in 3D

La Morte come un serial killer inarrestabile: questa è la premessa di Final Destination, saga nata nel 2000 dalla mente di Jeffrey Reddick e James Wong, e basata su uno script non prodotto realizzato in origine per una puntata di X-Files. Ora, la serie giunge al quarto capitolo, in USA semplicemente intitolato The Final Destination, dando a intendere che sarebbe stato l’ultimo.

Ma il film è andato benone, dunque via al quinto episodio, già annunciato. Da noi, per evitare confusione, si è scelto il titolo Final Destination 3D: semplice ma calzante, visto che l’attrattiva principale di questo nuovo episodio è proprio la terza dimensione extra. La storia, d’altro canto, è sempre la stessa: il teenager Nick ha una premonizione e riesce a salvare gli amici prima che un tragico incidente colpisca una gara di auto, uccidendo parecchi spettatori. Da quel momento, la Morte li rincorrerà per farli ricongiungere al loro destino.

La saga è nota per le uccisioni ingegnosamente progettate, e il 3D dovrebbe aggiungere un livello di spettacolo finora inedito a queste sequenze. La tecnologia usata, bisogna dirlo, è la stessa concepita da James Cameron per il suo Avatar. “Posso dire con certezza che non ci saranno spettatori in questo film – afferma con orgoglio il protagonista Bobby Campo – Come membri del pubblico sarete nel bel mezzo della vicenda insieme ai personaggi sullo schermo. Pagherete l’intera poltroncina, ma starete tutto il tempo seduti sul bordo”. Il film arriva da noi con circa otto mesi di ritardo rispetto all’uscita americana: ma l’onda del successo di film 3D come il già citato capolavoro di Cameron e Alice in Wonderland dovrebbero assicurare a Final Destination 3D un successo che non avrebbe ottenuto l’anno scorso.

Diretto da David R. Ellis, Final Destination 3D uscirà nelle sale venerdì 21 maggio, distribuito Warner Bros.