NOTIZIE

Film.it intervista Anthony Hopkins

Abbiamo incontrato il premio Oscar protagonista de "Il rito", che ci ha raccontato cosa significa per lui fare l'attore

Anthony Hopkins

14.03.2011 - Autore: Alessandro De Simone
Incontrare Sir Anthony Hopkins è sempre una scommessa, non sai mai quello che ti potrà succedere e cosa ti potrà raccontare. E anche stavolta le cose non sono andate diversamente. A Roma per presentare “Il rito”, in cui interpreta un sacerdote esorcista dalla lunga esperienza, Hopkins si presenta alla stampa internazionale in forma eccellente, i suoi settantatre anni portati con stile, loquace e in vena di confessioni. Quando gli chiediamo che tipo di lavoro ha fatto per calarsi nei panni del protagonista del film diretto dallo svedese Mikael Hafstrom, ci spiazza con una risposta degna di lui. “Niente di particolare, recitare è facilissimo, la cosa più semplice del mondo, anche se quello dell’attore è un lavoro decisamente strano. Pensateci un momento: io la mattina mi sveglio, faccio colazione, mi vesto, vado a lavorare in un posto dove devo vestirmi con abiti che non sono miei, dire cose che non sono scritte da me e che in realtà sono pensate per un personaggio inesistente. Alla fine della giornata, mi tolgo gli abiti di scena, mi rimetto i miei e torno a casa o in albergo. Non è tutto molto strano secondo voi?”.

Anthony Hopkins ne Il rito

La vita del premio Oscar per “Il silenzio degli innocenti” non è stata sempre così tranquilla, come abbiamo già scritto nel profilo che gli abbiamo dedicato, ma siamo rimasti davvero sorpresi quando, chiedendogli se sia credente o meno, ha voluto affrontare quello che è stato il periodo più buio della sua carriera. “Non sono esattamente un credente, mi sono sempre considerato più un agnostico che un ateo, ma trentacinque anni fa mi è successa una cosa che mi ha fatto pensare che deve esserci un qualcosa che ci governi. In quel periodo mi stavo uccidendo attaccandomi alla bottiglia, finché non ho avuto una vera e propria illuminazione di quello che stavo per fare e la mia vita è cambiata in pochi secondi. Per me è stato un miracolo, non posso considerarlo in maniera diversa”.

Una scena de Il rito

Un miracolo che ha concesso al pubblico di tutto il mondo di godere ancora per lungo tempo delle sue eccezionali interpretazioni e che, a dispetto del suo divertito cinismo, Hopkins affronta sempre con l’entusiasmo e la professionalità che gli conosciamo. Come ci riesce? “Non vado mica in miniera – risponde sir Anthony – Mi piace, fare l’attore è divertente, conosci tante persone interessanti, e poi per una persona che era convinta che non sarebbe riuscita ad arrivare ai quarant’anni, essere qui a settantatre a parlare piacevolmente con voi è un traguardo eccezionale. Mi piace lavorare e voglio tenermi in buona salute per continuare a farlo, vorrei riuscirci almeno per un’altra dozzina di anni”. E glielo auguriamo di cuore anche noi.