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Favino: "Pinelli lo porterò sempre con me"

Film.it a colloquio con il protagonista di Romanzo di una strage

Romanzo di una strage - Pierfrancesco Favino

27.03.2012 - Autore: Pierpaolo Festa
“Io sono quello che ha fatto Pinelli, ci pensate? È una cosa bellissima. Un’idea che mi porterò sempre dietro nella mia carriera”. “Romanzo di una strage” è il suo quarto ruolo cinematografico in una manciata di mesi, e forse quello a cui Pierfrancesco Favino tiene di più: “E’ bellissimo farne parte. Si tratta di una di quelle rare occasioni in cui fare questo mestiere ti fa sentire utile al Paese in cui vivi”.

Romanzo di una strage Pierfrancesco Favino intervista
Recensione: Romanzo di una strage

Nel film reciti con l’accento milanese. Ormai sei un maestro nel padroneggiare tutte le cadenze italiane…

E’ stato Marco Tullio Giordana che lo ha voluto. Mi ha detto di ascoltare l’accento dell’epoca: “non voglio che suoni come il milanese di oggi” ha specificato. Mi ha fatto sentire attori come Nanni Svampa e mi ha aiutato ad allontanarmi da un’idea che avevo io di quei suoni. Replicare gli accenti non è una cosa di virtuosismo: io l’italiano non lo conosco, non credo che esista. Se uno parla italiano vuol dire probabilmente che è un politico o un giornalista o che sta facendo uno sforzo a parlarlo. Nel caso di “Romanzo di una strage” è stata la prima volta che mi ha emozionato replicare un suono, quello bellissimo dell’operosità milanese, termine usato dal Cardinale Colombo all’omelia funebre delle vittime di Piazza Fontana. Quell’evento aveva ferito una città operosa, una città che guardava avanti ed era orgogliosa di essere un traino del Paese.

Romanzo di una strage Pierfrancesco Favino intervista

Hai avuto la possibilità di incontrare la famiglia di Pinelli. Come è andata?

Si tratta sempre di un processo complicato. Io per primo faccio sempre riferimento a quella che sarebbe la mia esperienza se qualcuno venisse a bussare alla mia porta, dicendo che è un attore e che vuole rappresentare la storia della mia famiglia. Quindi è normale sentirsi in imbarazzo. Con i Pinelli, però, io e Michela Cescon ci siamo sentiti subito protetti, soprattutto da sua moglie Licia, una donna che con uno sguardo ti fa capire fin dove puoi andare. Entrare nella famiglia di una persona significa vedere il lascito di quella persona. Quindi credo che chiunque abbia creato quella famiglia non possa non essere stato una persona per bene.

Romanzo di una strage”, in uscita il 30 marzo, è distribuito da 01 Distribution
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Per saperne di più
Il trailer del film
Clip: Licia Pinelli incontra il giudice Paolillo