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E' tempo di Platinette

Il pubblico non si divide più nel gradimento e consacra Platinette tra i personaggi più seguiti della tv, regalando a Mauro Coruzzi un momento tutto d'oro.

Platinette

02.03.2006 - Autore: Seralisa Carbone
La fiducia, un po’ come l’appetito, “vien mangiando”. Quando si parla di tv, questa miracolosa parolina si trasforma e prende il nome di “credibilità”, croce e delizia di chi entra nelle nostre case attraverso il piccolo schermo con la voglia di sostarvi a tempo indeterminato. Dall’oggi al domani le cose cambiano: chi mai avrebbe creduto che il rivoluzionario Busi sarebbe diventato il migliore degli “Amici” di Maria De Filippi, o che Lory Del Santo avesse una capacità critica ed autocritica superiore alla fama di Viva la foca?

La differenza, dall’oggi al domani, la fa la parola. Essere  alla portata di un’efficace argomentazione in tv -nel bene e nel male- consente al messaggio di raggiungere il telespettatore che, abilitato alla comprensione, può esprimere così la propria partigianeria. Conquistare credibilità è stata impresa delicata anche per l’erudito Mauro Coruzzi, più identificabile come parte di un “due in uno” extra-large, noto al pubblico come Platinette. La cotonata drag queen vive oggi un momento davvero propizio, non solo per l’indiscussa perizia in fatto di Gf che condivide con gli spettatori del digitale, ma soprattutto per la notevole maestria nell’argomentare punti di vista concreti e talvolta sfacciati, che sanno farci sprofondare nel clima voyeuristicamente leggero e pettegolo dei nostrani reality.

Le trasmissioni più popolari si contendono la presenza di questo arguto signore di mezza età vestito da albero di Natale, ma quasi mai svelano i pregevoli trascorsi di Platinette, che nei panni di Coruzzi è stato anche autore di Festivalbar. Del resto, il pentagramma non è un mistero per chi, come lui, è parte attiva dello staff di Radio Deejay e critico agrodolce per gli aspiranti artisti del serale di “Amici”. Peccato per la presenza mancata a Cronache Marziane, nonostante la puntata zero del programma sia stata girata con Platinette nel ruolo di conduttore. Ma si sa: di tanto in tanto qualche rinuncia non guasta.

D’altro canto, se Vladimir Luxuria si è comodamente adagiato sulla chaise longue della politica, la nostra laccata regina della franchezza non ha mai ceduto all’illusorio richiamo dell’idealismo, rimanendo lucidamente un meraviglioso prodotto di consumo per le masse. Uomo o donna? Vip dell’era globalizzata o raffinata intellettuale padana? Drag queen o impiastro mediatico? Mauro Coruzzi è un personaggio dall’ambiguità così contemporanea, che la risposta più verosimile sembrerebbe “ogni cosa e il suo contrario”: come se la tv avesse fagocitato il meglio e il peggio di se stessa per poi rigenerarlo nella sintesi paradossale, onnicomprensiva e multicolore che, nel grottesco e seducente circo mediatico dei nostri tempi, porta il nome di Platinette.

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