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Dieci cortometraggi disturbanti per avvicinarsi a Halloween

Registi celebri e sconosciuti, 'educational' e indipendenti, spesso bastano una buona idea e pochi minuti per creare un incubo.

14.10.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Dai cortometraggi è invasa la rete, ovunque e da sempre proliferano i concorsi per il formato cinematografico più breve, spesso il più accessibile a tutti ed economico da produrre per chi cerca di farsi notare nell'ambiente: l'imbarazzo della scelta, quindi, è qualcosa di più… un vero e proprio panico! Sensazione che cade a fagiuolo parlando di corti che sappiano trasmettere sensazioni quasi fastidiose. Perché visivamente o tematicamente disturbanti, perché in grado di reinventare il genere horror o solo di sfruttarne canoni e modelli, gli esempi non mancano. Ne abbiamo scelti dieci, tra i tanti che potreste trovare in rete, per suggerirvi qualche titolo e per farvi venire voglia di continuare il percorso. A meno che non abbiate paura di non dormire più la notte…

Lights Out


Forse tra i più famosi, sicuramente tra i più citati. Fa parte di un filone cui appartengono anche il Bedfellows di Drew Daywalt e i vari 'Smiling Men', ma per tempi e penetrazione l'iniezione di ansia creata da David F. Sandberg e la sua sceneggiatrice Lotta Losten (gli stessi del film omonimo, prodotto da James Wan, e di Annabelle 2: Creation) è di quelle che lasciano addosso a lungo una sensazione sgradevole. Non è quello che cerchiamo? 

Mama


Impossibile da non citare, visto quanto se ne è parlato in occasione della realizzazione del lungometraggio ispirato a esso (dello stesso Andrés Muschietti, oggi in sala con IT). Una delle creature che tanto ama scoprire il produttore Guillermo del Toro.

The Captured Bird


In comune c'è ancora Guillermo del Toro (per la gioia della regista Jovanka Vuckovic), ma in questa piccola gemma in CGI la realtà è un po' più lontana… per quanto a vedere i vermi 'rivelatori' non si direbbe!

The Cat With Hands


"Creepy" lo definirebbero gli anglofoni, soprattutto per la presenza di questo piccolo quadrupede, tanto amato da molti di noi. Ma anche i gatti sognano e hanno aspirazioni… a quale costo queste si realizzino, poi, è tutto da discutere. Di certo - anche per la tecnica usata - il risultato è piuttosto inquietante e potrebbe farvi guardare al micio di casa in tutt'altra maniera.

The Sad Tale Of Bad Breath Joe


Distubante, fastidioso, orribile… certo, per disegni e argomento. L'alito cattivo è sempre qualcosa che fa storcere il naso, per definizione, ma la soluzione che trova il brasiliano-canadese Dimitri Kozma per venire incontro alle convenzioni e pressioni sociali è a dir poco grottesca. 

Maniac


Semplice? Troppo? Forse, ma più che per la regia 'di nome' - quella di Shia LaBeouf - il corto si segnala per lo sguardo originale sulla psicopatia realizzata: Siamo infatti noi a osservare l'impegno quotidiano di due folli, attraverso i documentaristi che li riprendono, davvero, durante le loro imprese.

ABE


A proposito di psicopatici, come trascurare anche le evoluzioni del genere? Dall'horror e dal thriller, scivolare verso la fantascienza è un attimo. Farlo parlando di desideri e sentimenti, ha in sé qualcosa di straniante

Smile


Sorridi si intitola la short tale di Aleksander Wasilewski, un titolo e un gesto inflazionato nel sottogenere specifico, in questo caso un invito che sembra bene non sottovaluare. O riuscire a seguire, come tenta il nostro impotente protagonista. Un vero incubo, proprio per il senso di ineluttabilità, di brutalità, di follia delirante e insieme fredda, che trasmette.

Still Life


Da sempre i manichini trasmettono inquietudine: chi non ricorda quello storico episodio di Ai confini della realtà?! Ma se alla distubante sensazione di essere in un mondo che non è il nostro si aggiunge la scioccante rivelazione che tutto è più semplice - e orribile - di quel che pensavamo…

Pikadon


Non propriamente un corto come gli altri, quello di Renzo Kinoshita. Sia per la datazione (è del 1978), sia per la finalità. Quella, appunto, di raccontare gli orrori della Bomba - Pikadon, in giapponese - e di colpire lo spettatore con forza, come monito e deterrente, perché sia chiaro che l'orrore reale è tutt'altra cosa.