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Dall'Inghilterra con stile: Clive Owen

Scartato per fare il nuovo 007, il lanciatissimo attore torna in due film in cui fa la spia ed è affiancato da splendide attrici come Naomi Watts e Julia Roberts. Fuori dal set, però, è un padre di famiglia, fanatico di calcio e amante dei pub!

Dall'Inghilterra con stile: Clive Owen

19.03.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Sappiamo che non è di buon gusto scrivere un pezzo parlando in prima persona ma permettetemi di dirvi che quando abbiamo incontrato Clive Owen al Festival di Venezia, per un’intervista face to face, per “I figli degli uomini”, la concentrazione era difficile da mantenere. Clive Owen non è un bambolotto bellissimo e perfetto. Dimostra i suoi anni, si è tenuto le sue piccole rughe, unico vezzo: si è ritoccato il naso che era leggermente storto e un po’ troppo largo, almeno per la resa sul grande schermo. E’ alto 1 e 89, magro, muscoloso – senza esagerazioni – e ha fascino, classe e stile da vendere. Profondamente inglese: di conseguenza disponibile ma con quella giusta distanza che riporta tutto dentro i limiti, senza dare l’idea di essere scortese o distante.

Per il 44enne, la primavera del 2009 è sicuramente il suo momento. Lo troviamo al cinema in ben due film, entrambi nel segno dell’azione, dove il duro e puro Clive, impersona due personaggi all’apparenza molto diversi, “ma che in realtà - afferma lui – per certi aspetti, hanno pure qualche similitudine”. In “The International” (20 marzo), Owen è un agente dell’Interpol che da anni cerca di incastrare una banca che finanzia conflitti, traffici d’armi e muove i governi di alcuni Paesi; al suo fianco la splendida Naomi Watts. In “Duplicity” (10 aprile) è una spia assoldata da una casa farmaceutica che indaga sui traffici di un’azienda concorrente. La sua compagna di giochi e d’amore è Julia Roberts, già sua partner in “Closer” di Mike Nichols, che segnò l’ascesa della sua carriera. Una serie di titoli di richiamo che, ad oggi, gli hanno anche garantito un contratto a sei zeri come volto maschile di Lancôme. Eppure Owen cerca sempre di conciliare lavoro e vita famigliare. “A costo di sembrare patetico, per me la cosa più importante della mia vita è sempre stata la mia famiglia. Amo andare su set, ma amo ancora di più tornare a casa dalle mie ragazze”.

Le sue ragazze sono la moglie, Sarah-Jane Fenton, conosciuta sui palchi dei teatri londinesi e le loro due figlie, Hannah e Eve, di sette e cinque anni. Quando qualcuno gli fa notare che varie riviste lo hanno nominato uno degli uomini più sexy del mondo, Owen ride di gusto: “Quando le mie bambine l’hanno saputo, mi hanno detto: ‘Papà, cos’è questa storia ridicola, tu sexy?’. La penso allo stesso modo, loro sono il mio reality check”. Mentre per quanto riguarda i complimenti che gli arrivano sul suo stile, sulla sua eleganza che ricorda attori del passato come Cary Grant o Gary Cooper, Owen ci sta di più: “Il segreto della mia eleganza si chiama Giorgio Armani. L’unico lato dei film di azione che soffro è quello dei vestiti: i miei personaggi non hanno tempo da perdere, sono spesso vestiti malamente come Louis in The International, si lavano poco, hanno la barba lunga. Per me una vera sofferenza”.

Eccezione fatta per "Duplicity", film per il quale Re Giorgio, ha collaborato con il leggendario costumista Albert Wolsky, creando degli abiti fatti a mano su misura per Owen. Il capo rappresentativo del suo guardaroba nel film è un vestito a due bottoni, in fresco di lana, con rever a lancia, realizzato in gessato, con orologio e occhiali della linea Giorgio Armani Privé. "Collaborare a questo film è stata un'esperienza interessante - ha commentato Giorgio Armani - Il mio amico Clive Owen, un artista di grandi capacità interpretative, nonché un uomo molto attraente, è stata la prima persona a sottoporre alla mia attenzione Duplicity, assieme allo scrittore-regista Tony Gilroy, in occasione della mia sfilata uomo a Milano".

In una cosa però Clive rimane british/working class, pub e birra… “Sì è vero, la mia reale natura la tira fuori il calcio. Sono un tifoso scatenato del Liverpool e cerco di seguire tutte le partite e posso assicurarvi che il mio fanatismo è molto British”. Con la B maiuscola, ovvero con tanto di pinta in mano, urla con gli amici e qualche fuck al momento giusto. “Del resto – conclude Owen – sono uno al quale piace ridere e soprattutto fare battute. Non prendo niente troppo sul serio. Quando è necessario essere concentrato, lo faccio, anche troppo a volte. Quindi nessuno tocchi il pub!”.

Per saperne di più
The International - La nostra recensione
Video intervista con Clive Owen che parla di The International
Il trailer di The International
Il trailer di Duplicity